Macroregione alpina: alcune considerazioni dai circoli

E’ in corso la consultazione pubblica, avviata dalla Commissione europea, in merito alla recente proposta di costituzione della Macroregione Alpina. In questa fase vengono richieste le opinioni dei cittadini o delle organizzazioni di cittadini sul tema. Nelle strategie che si annunciano si pone in maniera chiara il tema della sostenibilità della regione alpina.
Giacomo Pasquazzo – segretario PD Valsugana orientale e Tesino
Marco Vanzo – segretario PD Valbrenta

Come circoli del Partito Democratico posti lungo la linea del fiume Brenta, lungo una valle attraversata dalla storica via Claudia Augusta, riteniamo che l’attenzione verso l’ambiente sia FONDAMENTALE, soprattutto perché la sostenibilità si scontra con un sistema che prevedeva e vorrebbe prevedere l’aumento di opere stradali lungo una parte della regione alpina delicata e preziosa come quella del Brenta. Ciò è in stridente contrasto con le idee di sostenibilità, le aspirazioni dei territori e soprattutto con i già sottoscritti protocolli aggiuntivi della Convezione delle Alpi.

Riteniamo che non vadano realizzate opere stradali invasive (come la SuperValsugana proposta dalla Regione Veneto) e le arterie stradali presenti sul territorio non vengano potenziate in autostrade: riteniamo fondamentale non incentivare in alcun modo significativi aumenti di traffico. Proposte simili si porrebbero in antitesi non solo con la vivibilità, la sostenibilità, le numerose ricchezze ambientali ma anche con la necessità di usare con lungimiranza e oculatezza le sempre più ridotte risorse pubbliche.

Altresì riteniamo che le infrastrutture stradali incidenti sull’arco alpino, come la statale della Valsugana, possano essere messe in sicurezza e soprattutto favoriscano la vivibilità dei paesi, in particolare in parte veneta. Pertanto l’assenso va alla realizzazione del progetto ANAS, che rispetta e concilia la tutela dell’ambiente alpino con la vivibilità e la sicurezza, senza realizzare opere invasive.
Chiediamo altresì all’Unione Europea e al Governo di bloccare quindi qualsiasi tipo di sviluppo in contrasto con la tutela ambientale, quale la SuperValsugana, e favorire e promuovere soluzioni più consone e richieste dal territorio come quella ANAS.

Da non sottovalutare inoltre l’alto livello di inquinamento in queste microrealtà alpine caratterizzate da valli strette e già ampiamente partecipi all’inquinamento. Inoltre vanno monitorate le cave, esistenti e future, al fine di realizzare una tutela effettiva del territorio ed in particolare del sedime roccioso, monitorando in maniera costante anche possibili zone critiche in caso di calamità naturale.
La proposta dei circoli del Partito Democratico inoltre è tutelare e valorizzare in particolare il ciclo dell’acqua. Proponiamo la creazione di un marchio territoriale legato all’asta del Brenta per tutelare e promuovere il nostro particolare sistema alpino in un contesto che superi i confini amministrativi regionali: un contesto che l’Europa può e deve favorire.

Riteniamo che la tutela dell’ambiente debba anche considerare la vivibilità dei centri di montagna: una proposta può essere quella di creare e favorire un associazionismo che tenga vivi i sentieri, i centri storici, che recuperi, tramite l’istituzioni di giornata della montagna e dell’ambiente, tutti i luoghi di pubblica rilevanza. Riteniamo inoltre che la tutela della montagna passi anche attraverso chi trae reddito dalla montagna: bisogna pertanto pensare a forme mirate di finanziamento al fine di favorire una rete di servizi essenziali per chi opera sulle montagne, popolandole ed evitando la fuga verso i centri cittadini.
Altresì consideriamo che nell’arco alpino vi debba essere uno STOP al consumo del suolo. Uno stop alla realizzazione di nuove aree industriali e residenziali per privilegiare il recupero dell’esistente.