Forse era ingenuo chi si aspettava il contrario, ma dalla tanto attesa riunione di maggioranza, con i vertici sia roveretani che provinciali dei partiti del centrosinistra autonomista, non è uscita alcuna certezza sul prossimo candidato sindaco. Prematuro parlarne, e non se ne è parlato. Se non per ribadire (Pd) che per la logica della continuità trova fisiologico che il candidato sindaco naturale sia Andrea Miorandi.
"Trentino", 14 ottobre 2014
Una posizione alla quale il Patt ha risposto in modo possibilista: si parte da Miorandi, perché è logico che sia così, ma senza preclusioni nei confronti di soluzioni diverse se si riterranno necessarie. Mentre rimane chiaramente contrario l’Upt: «Crediamo ci sia bisogno di una guida maggiormente autorevole, in grado di farsi valere anche in Provincia».
Tutte posizioni note e che non sono state dibattute, assicurano i segretari, semplicemente perché non è questo il momento. All’incontro per il Pd erano presenti Giulia Robol, Alessandro Olivi, Fabiano Lorandi e Giuliano Muzio.
Per l’Upt Donatella Conzatti, Tiziano Mellarini, Beppino Graziola e Alessandro Giori. Per il Patt Lorenzo Baratter, Franco Panizza, Marco Graziola e Federico Masera.
La decisione unanime è stata quella di avviare, ognuno con i propri strumenti e nei propri mondi, una operazione di ascolto della città. Per raccogliere il giudizio dei cittadini sull’azione di governo della giunta Miorandi e per individuare le linee guida sulle quali focalizzare l’impegno dei prossimi anni. Tra le quali fin da subito tutte le forze della coalizione indicano certamente il lavoro, declinato in tutti i suoi aspetti: impresa, commercio, occupazione, turismo, ambiente. La fase di ascolto e confronto può durare indicativamente un paio di mesi: metà dicembre.
Sarà seguita e governata da un “gruppo di regia” composto dai tre segretari roveretani Lorandi, Maffei e Graziola. A quel punto dal confronto delle forze politiche che la compongono, la coalizione dovrà trarre gli assi strategici sui quali impostare il programma di governo. E solo allora, si individuerà la squadra a cui affidare l’attuazione del programma. Sindaco in primo luogo.
Questione di metodo, chiariscono tutti i presenti: prioritario è definire cosa riteniamo necessario fare nei prossimi anni per dare un futuro a Rovereto. Poi si cercheranno le persone più indicate per riuscirci. Ma la sensazione che il tema più spinoso sia stato congelato (e forse solo ufficialmente) rimane. Tutti hanno voluto ribadire che la coalizione non è assolutamente in discussione: alle elezioni si andrà assieme. E che comunque qualsiasi decisione sul candidato sindaco sarà presa a Rovereto e pensando solo a Rovereto: niente “scacchiere” a dimensione lagarina o provinciale, niente bilancini. E che ogni posizione, pro o contro, dovrà essere concretamente motivata agli alleati.