Sul tema delle trascrizioni dei matrimoni omosessuali celebrati all’estero il Pd incalza il sindaco e la giunta. «Mi sarebbe piaciuto constatare maggiore coraggio da parte della giunta comunale e del sindaco Andreatta. Non che ci sperassi, per carità, ma stare, anche in questo caso, dalla parte di Alfano mi mette molto a disagio», posta su Twitter il consigliere comunale e responsabile enti locali del Partito democratico Pd Vanni Scalfi.
C. Bert, "Trentino", 12 ottobre 2014
Il riferimento è alle dichiarazioni del sindaco di Trento, che si è limitato a dire che la posizione espressa dall’assessore Renato Tomasi è quella della giunta: ovvero, in materia di matrimoni la competenza è del ministero dell’interno, non del Comune. Ma sulla questione altri municipi hanno scelto strade diverse, e hanno sfidato il diktato del ministro dell’interno Alfano.
E se a Grosseto i giudici hanno costretto il Comune a fare dietrofront, a Milano sono stati registrati sette matrimoni gay celebrati all’estero. Il presidente dell’Anci Piero Fassino ha sollecitato il governo a varare una legge. Trento finora si chiama fuori, un atteggiamento che non è piaciuto al consigliere del Pd Scalfi.
Sul tema prende posizione anche Sel del Trentino: «Non possiamo che dirci preoccupati dall' atteggiamento della giunta comunale - scrive in una nota Jacopo Zannini (dipartimento comunicazione) - a differenza di molte altre amministrazioni di centrosinistra la nostra non si è ribellata al diktat di Alfano, è mancato un atteggiamento coraggioso per dare un importante segnale verso l'uscita dal Medioevo dei diritti civili che sta vivendo il nostro Paese. Quando vengono portati avanti atteggiamenti del genere, su un campo tanto importante, ci ricordiamo perchè noi di Sel siamo alternativi ad un centrosinistra cittadino, troppo spesso succube di logiche ben poco progressiste».