Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, Dorigatti: rimettere in discussione l’articolo 18 per creare lavoro è un falso problema. Occorre invece riportare il lavoro al centro dell’attenzione, investire sulla crescita delle imprese e sulla cultura delle sicurezza dei lavoratori. Sicurezza per cui in questo periodo di crisi non bisogna abbassare la guardia.
12 ottobre 2014
“La discussione avviata a livello nazionale per ridurre le tutele dei lavoratori garantite dall’articolo 18, è un falso problema. Perché togliere diritti ai lavoratori non crea le condizioni né per dare un lavoro sicuro né per garantire la sicurezza sul lavoro”. A dire con forza il proprio “no” alla volontà del governo Renzi di mettere mano all’articolo 18, è stato il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti intervenuto stamane a Trento alla cerimonia ufficiale della 64esima Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro promossa dalla locale sezione dell’Anmil, l’associazione mutilati e invalidi sul lavoro. Dopo aver ricordato Cristoforo Panizza, ultimo morto sul lavoro in Trentino, ed espresso la vicinanza delle istituzioni ai familiari del boscaiolo, Dorigatti ha sottolineato il valore di questa Giornata “per riportare al centro dell’attenzione il lavoro e la dignità dei lavoratori”. Perché “solo se al centro dell’attenzione si colloca nuovamente il lavoro sarà possibile mantenere alta la guardia sul tema della sicurezza dei lavoratori”.
Investire in cultura della sicurezza per evitare altre tragedie.
Ma per promuovere il lavoro, ha aggiunto il presidente, occorre che il Paese torni a crescere, e in esso anche il Trentino. “La legge finanziaria che il Consiglio provinciale esaminerà nei prossimi mesi – ha osservato Dorigatti – dovrà prevedere interventi adeguati per rilanciare la crescita. Diversamente la sicurezza sul lavoro slitta inevitabilmente in coda alle preoccupazioni delle imprese.
Per mostrare quel che accade quando non si riconosce la centralità del lavoro e non si investe sulla sicurezza dei lavoratori, Dorigatti ha ricordato il caso Sloi a Trento. “Tra il 1960 e il 1970 nell’azienda, che produceva piombo tetraetile nocivo per la salute, si registrarono 1.118 infortuni sul lavoro, mentre nel 1964, esattamente 50 anni fa, la Sloi licenziò 40 lavoratori pur essendo in pieno boom produttivo”. Motivo: la necessità di “rinverdire la manodopera” sostituendo i lavoratori ammalati e ricoverati negli ospedali anche nel manicomio di Pergine a causa del piombo.
“Investire in cultura della sicurezza sul lavoro”, ha insistito Dorigatti citando anche la più recente tragedia dell’acciaieria Tissen, “è particolarmente importante in un periodo di crisi come questo”. E. ha aggiunto, “anche i sindacati e i delegati di fabbrica devono contribuire a non abbassare la guardia sulla sicurezza”.
Endrizzi: puntare sulla prevenzione degli incidenti.
A parlare subito prima di Dorigatti davanti a un’affollata sala conferenza della Cassa di risparmio in via Calepina – poco prima c’era stato l’omaggio ai caduti sul lavoro in Largo Pigarelli – era stato il presidente dell’Anmil del Trentino Bruno Endrizzi, evidenziando i dati forniti dall’Inail, dai quali emerge il calo del 9,63% degli infortuni sul lavoro denunciati nel 2013 (9.542) rispetto al 2012 (10.559), e la crescita sia degli infortuni mortali (6 nel 2013 e 4 nel 2012) sia delle malattia professionali denunciate (380 contro le 340 dell’anno precedente). “Risparmiare oggi sulla sicurezza dei lavoratori – ha detto Endrizzi – significa pagarne domani un prezzo maggiore sia in termini di vite che di salute e di costi sanitari e assicurativi”.
Lo stesso concetto è stato ripreso poi dall’assessore comunale Fabiano Condini, che ha richiamato l’esigenza della prevenzione. Per l’Inail è poi intervenuto il direttore della sede di Rovereto Silvio Bertoldi mettendo l’accento sulla necessità della formazione dei lavoratori alla sicurezza attraverso appositi corsi, sulla positiva riduzione dei premi assicurativi a carico delle imprese e sul sostegno garantito grazie ad un accordo con la Provincia per potenziare le prestazioni assistenziali e sanitarie utili al reinserimento nel lavoro di quanto hanno subito infortuni o malattie.
Infine il senatore Franco Panizza si è soffermato sull’importanza del coinvolgimento delle imprese nelle iniziative di prevenzione degli incidenti e degli infortuni sul lavoro. Panizza, d’accordo con Dorigatti sulla necessità di rilanciare l’economia, ha concluso affermando che su questo tema “va cambiato l’approccio: le imprese vanno messe nelle condizioni di poter assumere togliendo burocrazia e orpelli che bloccano il mercato del lavoro e la crescita”. Per Panizza il nuovo Jobs act va nella giusta direzione perché “incentiva il lavoro togliendo alle imprese costi insostenibili”.
Da segnalare, infine, l’applaudito telegramma inviato all’Anmil in occasione della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano, per il cui messaggio non formale anche il presidente Dorigatti ha manifestato gratitudine.
Documento situazione sicurezza sul lavoro