Sarà una prossima settimana calda per la politica roveretana con il vertice di maggioranza (previsto per lunedì) per discutere di programmi (e magari anche di candidati sindaco...) in vista dell’appuntamento elettorale della primavera prossima.
"Trentino", 11 ottobre 2014
I malumori nel Pd (con le dimissioni di quattro componenti del direttivo), i nomi di tre ipotetici candidati del Pd (il partito si è espresso per Andrea Miorandi anche se aleggiano ancora le ipotetiche candidature di Alessandro Olivi e Giulia Robol), l’altolà che arriva dall’Upt alla riconferma di Miorandi («prima si discuta di cosa si vuole fare come coalizione e poi su chi»), il Patt (molto critico nei confronti dell’attuale primo cittadino) che al momento sta alla finestra sono elementi che vivacizzeranno il confronto. Ai quali si aggiunge ora anche la questione circoscrizioni e il loro futuro. A
boliamole, dice in soldoni il segretario del Pd Fabiano Lorandi per trasformarle in comitati di quartiere spontanei, no salviamole pur con qualche aggiustamento ribatte l’Upt, mentre il Patt dice di non voler rinunciare né alla lista di partito né al proprio simbolo. Lorandi parte dal fatto che «le riforme nazionali e provinciali hanno come cifra il risparmio della spesa pubblica, l’efficientamento e la migliore funzionalità delle amministrazioni, la velocizazione dei tempi di decisionalità.
Il rapporto tra efficienza/semplificazione da una parte e democrazia/partecipazione dall’altra, è delicato...» Riprendendo il rapporto di Sergio Fabbrini sulla qualità della democrazia in Trentino, Lorandi si chiede come valorizzare le tre modalità di corresponsabilità individuate: la democrazia rappresentativa, quella partecipativa e quella associativa. Per la dimensione di Rovereto non è tale «da giustificare deleghe... A nostro giudizio le circoscrizioni vanno rivisitate e riformate nelle finalità e funzioni. Pensiamo che l’amministrazione comunale debba promuovere la costituzione di organismi rappresentativi dal basso per garantire più e non meno democrazia.
Siamo dell’idea di avviare un percorso innovativo che prefiguri la formazione di 7 Comitati di quartiere spontanei (corrispondenti alle attuali Circoscrizioni) riconosciuti dal Comune, con funzioni di raccordo tra cittadini e amministrazione comunale. Altro compito da assegnare loro è quello di promuovere e garantire l’attenzione alla multidimensionalità dei bisogni rinforzando la coesione sociale nelle micro comunità che i quartieri rappresentano, come accade con il progetto del Quartiere solidale al Rione Nord. Non più quindi organismi che riproducono in piccolo il Consiglio comunale, anche nelle dinamiche partitiche, e che gravano sul bilancio. Ma soggetti nuovi che abbiano al centro delle loro azioni il prendersi cura del bene e dei beni comuni, a livello di volontariato». In sostanza Lorandi propone di adottare anche a Rovereto il “modello Merano” con l’elezione di comitati eletti attraverso assemblee pubbliche, che siano a costo zero e che si facciano collettore delle istanze dei cittadini.
«Le forze politiche dovrebbero astenersi dall’occupare i Comiati. I cittadini e le associazioni dovrebbero assumersi la responsabilità di dare vita ad un organismo la cui somma delle singole componenti non sia solo algebrica, ma rappresenti un valore aggiunto in un rapporto di sussidiarietà vera, concreta, operativa. Dobbiamo valorizzare - conclude Lorandi - il ricco e articolato capitale sociale della nostra città».