Rete ospedaliera: radicalità nei principi e gradualità nei processi

Riporto, in versione integrale, il comunicato stampa inviato e oggi riportato in parte dai quotidiani locali. “Bisogna cambiare tutto per non cambiare niente” diceva Giuseppe Tomasi di Lampedusa e temo che andando avanti così nulla cambierà. E’ questo il rischio che si corre quando il confronto si sposta dal merito delle questioni al mero calcolo politico.
Alessandro Olivi, 12 ottobre 2014 

Ho già detto nei giorni scorsi, e ripeto, che il progetto della nuova rete ospedaliera, che nelle linee di indirizzo condivido, è un tema delicato e importante ma non è certo la priorità del governo di questa Provincia. Altre sono le preoccupazioni più forti, oggi, dei trentini, a partire dalla mancanza di lavoro.
Eppure ci si sta attorcigliando in una sterile contrapposizione tra innovatori e conservatori con sullo sfondo le elezioni amministrative che incombono.
Ed alla fine, dunque, nulla cambierà! Perché è nemico del cambiamento sia chi vi si oppone per principio ma anche chi, pur invocandolo, non crea le condizioni perché si realizzi.
Sono stufo di questo clima logorante fatto di scorribande, accelerazioni e frenate, annunci – spot. Non si fanno riforme in questo clima. Il riformismo richiede radicalità nei principi e gradualità nei processi.

Confronto, lealtà e volontà di decidere costituiscono gli elementi di una grammatica politica che si è persa e dovrà essere al più presto ricomposta.

Alessandro