A causa dei drammatici conflitti e violenze che stanno investendo l’area mediterranea e, più in generale, il continente africano, il fenomeno dei rifugiati e richiedenti asilo in Europa sta assumendo dimensioni terribili. Nei primi tre mesi dell’anno sono state ben 108.300 le persone che hanno chiesto asilo sul territorio dei 28 Paesi dell’Ue. Inoltre, il numero delle vittime e delle violazioni dei diritti umani da parte dei trafficanti, negli anni, è considerevolmente aumentato, basti pensare che dal 2000 al 2013 sono morti più di 23.000 migranti nel tentativo di fuggire dai conflitti e di raggiungere l’Europa.
Michele Nicoletti, 10 ottobre 2014
Questi numeri sono indicativi della drammaticità di un fenomeno che fatica a trovare una soluzione. È dovere di tutti, in primis delle istituzioni e dei suoi rappresentanti, farsi carico di questa terribile situazione e riflettere sulle possibili risposte. La tutela dei diritti fondamentali, della dignità umana e del primato della persona sono valori che vanno continuamente difesi e riaffermati e il nostro impegno deve orientarsi con forza e convinzione in questa direzione.
Sulla base di questi presupposti, per superare le criticità del Regolamento di Dublino III e gestire in maniera più efficace il fenomeno dei rifugiati e dei richiedenti asilo, è necessaria una profonda revisione del suddetto Regolamento. Una revisione che istituisca un sistema di asilo europeo più coordinato ed omogeneo, basato sul mutuo riconoscimento tra gli Stati membri e su un sistema di accoglienza solidale. Come c’è uno standard comune per il riconoscimento della cittadinanza europea, così dovrebbe esserci uno status comune di rifugiato.
La mozione che ho depositato in Parlamento questa settimana come primo firmatario e con il sostegno del capogruppo e di altri esponenti del mio partito impegna il Governo a proporre nelle competenti sedi europee la necessità di una revisione del Regolamento di Dublino III, in un’ottica di coordinamento, solidarietà e mutuo riconoscimento. Il mio auspicio è che si possa ora costruire una posizione condivisa anche con gli altri gruppi parlamentari, per una iniziativa che ha già trovato ascolto in Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.
La mozione sarà discussa già la prossima settimana in vista del Consiglio Europeo del 24 e 25 ottobre, nel quale l’Italia potrà proporre con forza una riflessione su uno dei temi (i migranti e i rifugiati) che caratterizzano il suo Semestre di presidenza. È infatti quella europea la dimensione nella quale va affrontata questa tematica e va ricercata una soluzione. A questo proposito, importanti e degni di nota sono i positivi esiti del Consiglio Europeo del 26 e 27 giugno 2014, in particolare quel passaggio del documento finale approvato che, nel definire gli orientamenti strategici della programmazione legislativa ed operativa nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia per gli anni a venire, chiede alle istituzioni dell’Unione Europea e agli Stati membri di dotarsi di una politica efficace in materia di migrazione, asilo e frontiere, guidata dai principi di solidarietà ed equa condivisione delle responsabilità.
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