E' l'ultimo, importantissimo passaggio. Con le firme apposte oggi alla Convenzione fra Provincia autonoma di Trento e Inps dal vicepresidente Alessandro Olivi e dal direttore regionale dell'Istituto Marco Zanotelli, prende il via in Trentino il nuovo ammortizzatore sociale che va sotto il nome di Reddito di attivazione.
Ufficio Stampa Provincia, 1 ottobre 2014
Gli interventi previsti, diversificati a seconda della tipologia di lavoratori a cui sono diretti, riguardano in tutto circa 36000 trentini in difficoltà occupazionale, per 28 milioni di euro nel triennio 2014/2016. Si tratta, come è facile intuire, di una importante misura riguardante gli ammortizzatori sociali che migliora ed anticipa i contenuti della nuova legge statale.
I benefici previsti dalla convenzione, che dà attuazione ad un decreto legislativo del marzo 2013, riguardano tre diversi target di disoccupati: giovani, over-54 anni (lavoratori a maggior difficoltà di rioccupazione perché hanno perso il lavoro in età matura) e under 50 (lavoratori ai quali lo stato riconosce un ridotto periodo di indennità).
L'INPS, con l’atto siglato oggi, mette a disposizione della Provincia, in una apposita banca dati, i dati di coloro che hanno terminato il periodo massimo di tutela garantita dalle indennità ASpI e Mini ASpl.
La Provincia individua i beneficiari del sussidio sulla base delle informazioni disponibili nei propri sistemi informativi e dei dati resi disponibili da INPS, mettendo a disposizione di quest’ultimo Istituto i dati necessari per l'erogazione della prestazione. Il Reddito di attivazione (in sigla Ra) è erogato secondo le modalità utilizzate per il pagamento delle prestazioni di disoccupazione statali in argomento, a decorrere dal giorno successivo alla scadenza del periodo massimo indennizzabile a titolo di ASpi o MiniASpl. L'importo giornaliero del Ra sarà pari all'indennità giornaliera di ASpI, ovvero di Mini ASpl, percepita nell'ultimo mese e l'importo mensile sarà determinato moltiplicando il predetto importo giornaliero per 30 giorni, indipendentemente dal numero di giorni compresi nel mese solare di interesse.
La firma alla convenzione fra Provincia e Inps rappresenta dunque il passaggio finale di un iter che nelle previsioni doveva concludersi proprio a settembre, consentendo l'avvio del nuovo "pacchetto" di misure riservate a chi non ha lavoro. Le province di Trento e Bolzano sono le uniche in Italia ad aver ricevuto la delega dallo Stato in materia di ammortizzatori sociali. Si tratta naturalmente di una grande opportunità ma al tempo stesso di una responsabilità, dal momento che gli ammortizzatori sociali aiutano e sostengono i lavoratori nei periodi di disoccupazione o di cassa integrazione, quindi nelle situazioni di maggiore difficoltà economica, professionale e personale.
Il Trentino dà ora piena attuazione alla delega, prevista dall'Accordo di Milano siglato nel 2009 con il Governo, intervenendo in primo luogo con i sostegni finanziari, ma accompagnandoli con politiche attive del lavoro che supportano e spingono i disoccupati ad attivarsi per trovare una nuova occupazione. Il modello è quello Nord europeo, che collega le politiche passive (sostegni al reddito) a quelle attive (formazione, orientamento interventi di accompagnamento al lavoro). L’attuazione della delega sugli ammortizzatori sociali comporterà per la Provincia autonoma di Trento un impegno di spesa di quasi 28 milioni di euro, risorse che permetteranno peraltro sia di aumentare il Pil provinciale, sia di sostenere i consumi.