«Omofobia, doveroso approvare quella legge»

TRENTO «Sul piano politico è stato un brutto passaggio. Posso capire la scelta tattica di non mettere a rischio i prossimi impegni d’aula, ma non la condivido». Mattia Civico (Pd), primo firmatario di uno dei due disegni di legge confluiti nel testo unificato sull’omofobia, commenta amaro la decisione della maggioranza di sospendere la trattazione.
C. Bert, "Trentino", 2 ottobre 2014

Una scelta arrivata dopo settimane di ostruzionismo delle minoranze, decise ad affossare il testo che considerano un tentativo di scardinare la famiglia naturale avallando l’omosessualità. Vittoria dell’opposizione dunque, e legge destinata a tornare in aula chissà quando e in che condizioni. «Il disegno di legge non è stato ritirato, è stato sospeso», chiarisce Civico, «e va detto che non esiste un nuovo testo. Resto dell’idea che è doveroso non discostarci da un testo che, lo ricordo, nasce da un’iniziativa popolare con l’impulso di 7 mila firme».

Ma la mediazione e le concessioni alle minoranze non sono bastate: «Eravamo arrivati a un testo più snello di 5-6 articoli che salvava l’impianto della proposta, la lotta al bullismo omofobico e alla discriminazione, che si fa anche sul piano culturale e che non significa nel modo più assoluto scardinare la famiglia», ricorda il consigliere. «Se alle minoranze servono altri due mesi, va bene. Ma la decisione di sospendere il ddl è stata solo tattica, non di linea. Sulla linea non mi sembra ci siano più margini di trattativa. Abbiamo già piallato e a forza di piallare finisce che non esiste più l’asse».
Per Civico il dibattito di queste settimane sul disegno di legge «ha rivelato la difficoltà di parlare in modo adulto di certi temi». «Ho visto un dibattito fortemente ideologizzato e fortemente influenzato da dinamiche nazionali. Si è parlato più di omosessualità che non di persone omosessuali, di vite concrete di singoli e di famiglie che a volte vivono profonde sofferenze». «E non può essere - aggiunge il consigliere Pd - che l’economia scalzi dal dibattito i diritti. Questo disegno di legge è il risultato di due anni di lavoro di tante persone».