Cristofolini: «Riceviamo da parte di molti iscritti la richiesta di mantenere la possibilità di fare le mammografie nelle valli. Ma noi pensiamo che per una questione di sicurezza sia meglio accentrare le mammografie a Trento e a Rovereto».
D. Peretti, "Trentino", 1 ottobre 2014
Se i casi di tumori maligni al seno sono 400 in tutto il Trentino, il dato positivo è quello di un 83% (dato in incremento) di guarigioni in presenza di una diagnosi precoce e di un intervento tempestivo. Mediamente sono 30 i giorni, che passano dalla diagnosi definitiva all'intervento chirurgico, col contributo fondamentale della Biologia Molecolare.
Sono questi i dati illustrati dal professor Enzo Galligioni a margine della presentazione della campagna “Nastro Rosa 2014” (venerdì e sabato in Piazza Cesare Battisti), che sarà un momento di sensibilizzazione, non solo per le donne. «Ci vuole un continuo stimolo da parte di amiche, parenti, mariti e compagni per sconfiggere la ritrosità che è ancora di troppe donne, a sottoporsi ai test diagnostici del tumore al seno».
Ha affermato il dottor Mario Cristofolini presidente della Lilt trentina, che ha proseguito: «Il 70% dei tumori è autoprodotto, mentre la punta massima la si registra dai 50 ai 70 anni, è raro nella fascia d'età sotto i 30, ma è in aumento dai 30 ai 40 anni». Il dato statistico è però falsato dall'aumento della vita media che cambia radicalmente l'analisi dei dati relativi ad un tumore ancora dall'origine sconosciuta; pur considerando l'obesità, lo scarso movimento ed alcune errate cure della menopausa che si facevano in passato, come possibili cause scatenanti. Si discute molto sui tempi degli appuntamenti per la mammografia, com'è la situazione? «I tempi possono essere lunghi per gli esami di routine, ma di fronte ad una diagnosi certa, per un appuntamento bastano sette giorni». Cristofolini è entrato anche nella questione delle mamografie: «Riceviamo da parte di molti iscritti la richiesta di mantenere la possibilità di fare le mammografie nelle valli. Ma noi pensiamo che per una questione di sicurezza sia meglio accentrare le mammografie a Trento e a Rovereto».
Il Castello del Buonconsiglio ha fatto da cornice alla presentazione del “Nastro Rosa 2014” che si riferisce a quello che si può portare addosso; mentre sarà bianco quello molto più grande in cartone, sul quale tutti potranno appendere un biglietto o semplicemente lasciare un'auto grafo. Testimonial di Nastro Rosa, è la campionessa Francesca Dallapè: «Sento mio questo problema, perché in famiglia ho avuto delle zie colpite dal tumore al seno. Mi tengo periodicamente controllata e mi impegnerò a sensibilizzare tutti i giovani che andrò ad incontrare, sull'importanza dei test».
Della stessa opinione anche l'assessora Borgonovo Re: «Dobbiamo avvicinare le donne agli esami diagnostici per rendere efficace il programma di prevenzione».
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