Sono stati depositati ieri gli emendamenti al disegno di legge contro l'omofobia concordati dai capigruppo del centrosinistra autonomista e condivisi da Paolo Zanella e Mattio Civico che hanno proposto il provvedimento legislativo.Non ci sono stravolgimenti sostanziali del testo originario, ma una seria di correzioni che, come sostiene Civico: «Tendono a fare chiarezza su scuola, lavoro, comunicazione e ruolo delle associazioni. "L'Adige", 15 settembre 2014
Anche l'osservatorio non ci sarà ad hoc ma sarà incardinato in quello per le pari opportunità. Si conferma la volontà di contrastare le discriminazioni senza prestare il fianco ai timori di chi vedeva la possibilità di una promozione ideologica».
Tra gli emendamenti vi è quello che elimina la previsione del coinvolgimento delle associazioni nell'attuazione degli interventi previsti dalla legge.Viene eliminata anche l'azione di «promozione della cultura di genere» e il sostegno da parte della Provincia di «azioni di sensibilizzazione sul pluralismo dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere».
Rimane invece la promozione della realizzazione di «specifici progetti e attività sui temi dell'educazione alla sessualità e all'affettività, della promozione della salute e della prevenzione e del contrasto del bullismo omofobico».
Gli emendamenti, tolgono inoltre le parole «persone transessuali e transgender» tra quelle a rischio di marginalizzazione ed esclusione per le quali va favorito l'inserimento lavorativo.
Anche per quanto riguarda le campagne informative e di comunicazione sui temi di contrasto alle discriminazioni degli omosessuali, gli emendamenti escludono che vi sia la «collaborazione con gli enti locali e le associazioni che perseguono le finalità di questa legge», ovvero in particolare le associazioni a tutela dei diritti degli omosessuali.
Eliminata anche la parte che prevede di «privilegiare il ricorso a strumenti educativi e culturali innovativi, idonei a raggiungere un elevato numero di utenti».Insomma, nonostante i numerosi tagli e cuci resta la sostanza del disegno di legge, compreso l'aumento delle sanzioni disciplinari per i dipendenti provinciali nei casi di discriminazione fondata in particolare sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere e sull'intersessualità.
Ora, il disegno di legge, come previsto approderà martedì prossimo in consiglio provinciale per l'esame dell'aula, ma sarà tutto da vedere se la maggioranza, benché i capigruppo abbiano trovato l'accordo, poi sarà in grado di arrivare all'approvazione del disegno di legge, visto che a parte il Pd, l'Upt e soprattutto il Patt sono più che tiepidi sull'argomento e le minoranze sono pronte a tenere in scacco il Consiglio per giorni.
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