Bacio saffico, il Pd attacca: «Il Comune rispetti tutti»

LAVIS - Ha fatto parlare, nei giorni scorsi, lo spettacolo dedicato a Frida Kahlo, la celebre artista messicana sposata con Diego Rivera, che si terrà sul finire d'ottobre a Lavis. L'assessora alla cultura Germana Comunello, infatti, ha deciso di mettere in discussione il patrocinio, dato dal Comune all'evento. Il tutto per la presenza di una scena, in cui due donne danzano insieme, e la cui esibizione si conclude con un leggero bacio sul collo. Se ne è discusso in paese e non solo.
D. Erler, "Trentino", 10 settembre 2014


Forte è stato anche il dibattito sui social network, con argomentazioni diverse a favore o contro la scelta dell'assessora. Per aggiungere un nuovo punto di vista alla questione, abbiamo incontrato i rappresentanti di un partito che a Lavis sta all'opposizione.
Luca Paolazzi e Cristina Casagrande sono rispettivamente il segretario e la capogruppo in Consiglio comunale del circolo locale del Partito Democratico.

Qual è il vostro punto di vista sull'argomento? La Giunta comunale è libera di assegnare o non assegnare il patrocinio del Comune ad un’iniziativa culturale, questo è pacifico. Il problema è piuttosto sulla base di quali valutazioni e sulla base di quali criteri un’iniziativa culturale viene ritenuta o meno patrocinabile.

Ovvero? Cosa intendete? Quello che non possiamo accettare è che la valutazione venga fatta sulla base di criteri o considerazioni discriminanti. Se il patrocinio è negato per mancanza di fondi, per esempio, non c'è nessun problema.

Quale dovrebbe essere il compito della politica nel rapportarsi a casi come questo? Noi crediamo che la persona venga prima di ogni altra cosa, e che tutte le persone siano uguali, come dice la Costituzione e anche come recita lo Statuto del Comune di Lavis. Ovunque, tanto nella grande città quanto nel piccolo paese. Non esistono persone “normali” e persone “anormali”, e compito della politica deve essere quello di esaltare il valore di ogni individuo, favorire la convivenza ed il rispetto reciproco, ciascuno con le proprie idee e qualità. Certo.

Però non è legittimo che un assessore la pensi in maniera diversa, su tematiche tanto personali? Le istituzioni rappresentano tutti indistintamente, non possono essere uno strumento per trasmettere le idee di una parte contro l’altra. Le istituzioni devono servire per creare il terreno del reciproco riconoscimento, non per dividere. Solo così possiamo costruire una società equa in cui ad ognuno sono riconosciuti gli stessi diritti.