TRENTO Nessun rimprovero all’assessora alla salute Donata Borgonovo Re, per modi e tempi delle sue proposte, al centro invece delle critiche degli alleati di maggioranza. Anzi, «le rinnovo la fiducia che d’altra parte non è mi mancata». Ma nessun rimprovero neppure a quegli stessi alleati, benché proprio l’altro ieri l’Upt di Donatella Conzatti abbia usato parole di fuoco contro l’assessora. Giulia Robol, segretaria del Pd, all’indomani della bufera (l’ennesima) sulle politiche sanitarie della Provincia, sceglie prudentemente la via di mezzo. "Trentino", 10 settembre 2014
Ma sostiene che l’intero dibattito di queste settimane, dalle polemiche sui punti nascita fino alla delibera (per ora ritirata) sulla centralizzazione della mammografia, con l’assessora del Pd stoppata dai colleghi, è viziato da un equivoco di fondo: «Stiamo ancora tutti attendendo il piano complessivo di riorganizzazione della rete ospedaliera, senza il quale rischiano di risultare incomprensibili anche scelte specifiche e puntuali come quelle di questi giorni». E infatti il Pd attende proprio questo documento (annunciato ancora a fin luglio), e la sua approvazione in giunta, per avviare poi un dibattito al proprio interno, coinvolgendo amministratori e territori: lì dunque si misurerà tangibilmente il sostegno di cui l’assessora godrà da parte del partito. Finora, dalla giunta, l’immagine che esce plasticamente sembra essere quella di un’assessora regolarmente rintuzzata da Patt e Upt proprio nel nome della territorialità. Ma Giulia Robol respinge una lettura del genere: «Certo che le richieste dei territori vanno rispettate, molte delle questioni avanzate nel comunicato dell’Upt sono negli interessi anche del Pd e naturalmente dell’assessora Borgonovo Re, ma chi profila l’idea che tutti gli ospedali di periferia verranno prima o poi chiusi strumentalizza la questione: ovviamente non è così, il nodo consiste invece nel definire un sistema di scelte positive che, a quel punto, potranno essere comprese e condivise in un processo di confronto». Confronto che, secondo la segretaria del Pd, deve sì partire da quanto è stato programmato finora, ma fino a un certo punto: «La richiesta che faccio all’intera giunta è di considerare la possibilità che quanto era stato definito 3-4 anni fa non sia più attuale, se cioè quelle scelte il Trentino possa ancora permettersele». Il che non significa certo tirare i remi in barca circa gli investimenti nella sanità: «Tutt’altro, è anzi vero il contrario - spiega Robol - ma credo che sia necessario partire da una considerazione oggettiva della situazione: non esistono territori di serie A e serie B, ma nel momento in cui mettiamo tutto in discussione, per via del momento storico che viviamo, forse anche sulla sanità qualche ragionamento va fatto. Ritrovando all’interno della giunta e della maggioranza coesione sugli aspetti fondamentali di questo percorso comune».LEGGI ANCHE:- Rossi rilancia: "Avanti con Borgonovo", Fiducia rinnovata. Il Pd all'assessore: condividi tutto con la giunta, è l'unica strada, A. Papayannidis, "Corriere del Trentino", 10 settembre 2014 - Borgonovo: mancato il confronto, "L'Adige", 10 settembre 2014L'assessora provinciale alla salute, Donata Borgonovo Re , in questi giorni al centro delle polemiche per le critiche al direttore dell'Azienda sanitaria, Luciano Flor, al quale lunedì la giunta ha riconfermato la fiducia, e per la delibera sospesa e rinviata sulle mammografie tolte agli ospedali periferici, ieri non ha voluto commentare le decisioni in giunta e i fatti degli ultimi giorni, ma si è incontrata con i suoi colleghi del gruppo consiliare del Partito democratico, in una riunione alla quale erano presenti anche la segretaria del Pd trentino, Giulia Robol, e la presidente del partito, Lucia Fronza Crepaz.Borgonovo Re ha chiesto che ci sia «più confronto in maggioranza».E certamente qualche difetto di comunicazione all'interno della coalizione ma anche nei confronti dell'opinione pubblica sulle delicate scelte da assumere ha complicato il quadro arrivando all'esplosione di tensioni che comunque non è possibile negare che siano presenti soprattutto fra l'assessora e il governatore Ugo Rossi sul modo di procedere e su come e quando assumere le decisioni.Al termine dell'incontro, la segretaria Robol ha fatto propria la richiesta dell'assessora di una maggiore condivisione in maggioranza, e ha dichiarato: «È necessaria una riunione di maggioranza che abbia come punto di partenza la condivisione del piano di miglioramento dell'Azienda sanitaria dell'allora assessore Rossi e la sua operatività oggi, perché è quel piano che l'assessora Borgonovo oggi sta cercando di attuare». Insomma, se quanto approvato allora da Rossi oggi non va più bene è opportuno che le forze della coalizione se lo dicano in faccia.Anche il capogruppo Alessio Manica conferma la volontà del Pd di fare chiarezza: «Abbiamo condiviso la necessità di chiedere l'avvio immediato di una discussione, in giunta e maggioranza, sulla sanità perché il tema non può essere lasciato solo sulle spalle dell'assessore».Sul tema inteviene anche il deputato Pd, Michele Nicoletti, che si trova a Parigi a una riunione del Consiglio d'Europa dove dice che nella commissione migrazioni è stato citato in negativo il Trentino dalla rappresentante del Marocco per il caso di Aicha Mesrar che lascerà la nostra provincia a seguito delle minacce subite e ne ha parlato anche il giornare inglese «Indipendent» citando dice Nicoletti: «Un delirante commento della Lega nord Trentino». «Tutto questo - sostiene Nicoletti - mentre un civilissimo disegno di legge sull'omofobia viene fatto oggetto di critiche che la Corte europea dei diritti dell'uomo spazzerebbe via in cinque minuti e provvedimenti per innalzare la qualità del servizio sanitario ai cittadini secondo i migliori standard europei vengono trascinati in polemiche localistiche. Non è il tempo delle incertezze - conclude Nicoletti - bisogna andare avanti con coraggio sulla strada intrapresa di una più forte tutela dei diritti delle persone anche in Trentino».
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