Mentre i sindaci sono mobiliati per raccogliere firme a sostegno della petizione popolare per il potenziamento dell'ospedale San Lorenzo, il Pd della Valsugana lancia l'appello: «Non firmate, è solo campagna elettorale». A parlare è il segretario di valle, Giacomo Pasquazzo, che invita invece a guardare avanti, garantendo il diritto alla salute alle future generazioni. "Trentino", 7 settembre 2014
Sicurezza e qualità le parole d'ordine che ci si aspetta dal prossimo piano provinciale discusso a breve in giunta provinciale, ma anche equità tra le valli. Condividete gran parte dei punti della petizione, tranne la richiesta di riattivare il servizio di chirurgia d’urgenza. «La riorganizzazione di chirurgia è stata affrontata oltre un anno fa, durante la presentazione del piano di miglioramento presentato dall'allora assessore Ugo Rossi, che prevedeva la "chirurgia d'ufficio". Piano che il Pd ha sostenuto e votato: a distanza di un anno il contesto non è cambiato e noi rimaniamo coerenti. Nell'assemblea del 28 maggio 2013 si parlava di 5 interventi notturni nell'ultimo anno: dati alla mano non c'è giustificazione per tenere la piena reperibilità di medici e infermieri». I medici confermano che la riorganizzazione crea problemi, con pazienti inviati a Trento che, saturo, li rispedisce a Borgo e interventi programmati a Trento dirottati a Borgo. «La chirurgia di Borgo fa parte della rete ospedaliera provinciale e ha la stessa modalità di orario di Arco e Tione, ma lì non c'è stato questo can-can. Nel piano provinciale sarà data risposta ai cittadini, cercando di azzerare i disagi e prevedendo una strategia di rete. Borgo è specializzato negli interventi minori (comprese appendiciti e vene varicose), quello che rientra nella programmazione si fa qui, il resto nel posto più vicino. Noi guardiamo alla qualità e risposta del servizio generale, a 360°. Non necessariamente devono essere sotto casa. E poi c'è il principio di equità». Già equità... «Il Pd ha le stesse idee sia in Valsugana che nelle Giudicarie e in Fiemme dove ci sono raccolte firme. E si auspica che il Pd provinciale tenga ferma la barra sul principio di equità: quello che si verifica da una parte, a fronte della stessa situazione deve capitare dall'altra. Esempio: il punto nascite di Tione a fronte dei pochi numeri va chiuso, come è stato fatto a Borgo». La petizione si parla anche di ginecologia, ortopedia, ristrutturazione«L'assessora Borgonovo Re ha dato garanzie sul potenziamento di ortopedia con la mobilità dei medici e di ginecologia. I soldi per la ristrutturazione sono sul bilancio pluriennale 2015-2017: c'è un impegno di spesa e il prossimo anno si faranno le procedure di gara». L'uscita dall'aula in assemblea e il no alla petizione creeranno spaccature con gli alleati Upt e Patt? «Chieda a loro, qualcuno in un anno ha cambiato opinione, non noi. Non ci nascondiamo, questa protesta non può avere buone conclusioni. Ma capisco, il prossimo anno ci sono le elezioni...». Voi non le temete? «Al Pd interessa l'argomento, non le elezioni. E il tema è: che servizi vogliamo dare. Questo ci danneggerà? Non lo so». Ha però firmato anche gente del Pd. Spaccature in vista, come nelle Giudicarie? «Non ci sono spaccature interne, ma insisto sull'appello a chi fa riferimento al Pd e non solo: pensate a quello che sarà fra 10 o 30 anni e non a quello che è stato fatto in passato».
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Partito Democratico del Trentino