La consigliera provinciale del PD Violetta Plotegher ha depositato in Consiglio Provinciale un disegno di legge – sottoscritto da tutti i componenti del Gruppo – per ampliare le disposizioni oggi previste per la prevenzione, la cura e la riabilitazione del gioco d'azzardo patologico.Scarica la relazione Ddl Scarica l'articolato Ddl
Con questo disegno di legge la consigliera del PD Violetta Plotegher intende ampliare le disposizioni oggi previste per la prevenzione, la cura e la riabilitazione del gioco d'azzardo patologico. Obiettivo della legge è quello di limitare la diffusione del gioco d'azzardo sul territorio provinciale, nella convinzione che solo riducendo l'offerta si possa attivare un reale intervento di contrasto alla diffusione della patologia della dipendenza da gioco d'azzardo e favorire un progresso sociale ed anche economico della comunità. Il ddl intende inoltre diffondere una responsabilità condivisa tra i vari attori sociali (del mondo della sanità, del sociale, della scuola e del mondo educativo, delle associazioni familiari, degli esercenti, delle forze dell'ordine, degli amministratori e dei cittadini) in modo da costituire un’alleanza capace di tendere ad un cambiamento culturale capace di prevenire e contrastare il gioco d'azzardo.
Il testo contribuirà ad alzare l’attenzione sul tema da parte del Consiglio Provinciale che sarà a breve impegnato, attraverso i lavori della IV commissione provinciale, a discutere sugli articoli del ddl presentato dal Consigliere Walter Viola sullo stesso tema.
Come sottolineato nella relazione accompagnatoria, il testo della cons.ra Plotegher interviene affinché vengano tenuti in grande considerazione i costi sociali del fenomeno del gioco d’azzardo. Che non sono solo i costi relativi agli interventi sanitari per la cura dei giocatori patologici, ma che devono comprendere i costi della perdita del lavoro, i problemi familiari, l'aumento delle separazioni, i problemi di disagio dei figli minori, il rischio di depressione e violenza, i prestiti non risarciti, il possibile ricorso all'usura, gli interventi di sostegno economico e socioassistenziale per le famiglie... Insomma, si stimano più di 6 miliardi di euro spesi ogni anno in Italia per la cura diretta dei giocatori patologici, ma questa cifra raddoppia se si calcolano – oltre alle spese dirette personalmente ai giocatori – anche i costi sociali diffusi. I costi sociali e sanitari che impattano sulle finanze pubbliche sono dunque di gran lunga superiori ai benefici fiscali che lo Stato ricava (circa 8 miliardi di euro – dati AAMS nel 2012).La cittadinanza non ricava benefici economici dalla diffusione del gioco d'azzardo e le entrate per l'erario sono in misura nettamente inferiore ai costi sociali che esso comporta, e nel tempo comporterà. Il quadro che emerge sollecita, insomma, una risposta adeguata da parte di tutti, a cominciare dalle istituzioni. Senza colpevolizzare chi opera in questo settore ed anzi coinvolgendo e responsabilizzando proprio chi gestisce queste attività in maniera lecita.Il ddl interviene infine affinché s’investa maggiormente nella sensibilizzazione e informazione sui rischi correlati al gioco d'azzardo, adottando misure di prevenzione selettiva e orientate alla diagnosi precoce dei fattori di rischio soprattutto in giovanissima età, e producendo ricerche e collaborazioni scientifiche nel campo delle neuroscienze e delle terapie. In particolare, è necessario investire di più nei percorsi di sostegno e recupero attraverso i gruppi di auto-mutuo-aiuto che anche a livello internazionale vengono considerati pratiche buone ed efficaci.Per questo, il ddl della cons.ra Plotegher prevede che a decorrere dall'esercizio finanziario 2015 una quota pari al 1,5% delle somme annualmente recuperate dalla Provincia dal prelievo erariale unico sugli apparecchi di gioco, siano finalizzate e vincolate a iniziative di informazione, formazione, prevenzione cura e riabilitazione della dipendenza dal gioco d'azzardo. Iniziative che l’istituito osservatorio provinciale sul fenomeno della dipendenza da gioco d’azzardo dovrà coordinare in modo integrato, coinvolgendo gli attori previsti dal presente disegno di legge, e garantendo maggiore condivisione e valutazione nell’utilizzo dei fondi a disposizione.
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