Borgonovo Re: non rientra nei criteri di appropriatezza e qualità del servizio. Ma l'assessore esclude la chiusura dell'ospedale. Nella prima riunione di settembre la giunta provinciale affronterà finalmente il tema dei punti nascita e delle altre questioni ancora da definire per quanto riguarda la rete ospedaliera territoriale, ultimo passaggio del piano di miglioramento dell'Azienda sanitaria trentina avviato già nella scorsa legislatura. L. Patruno, "L'Adige", 23 agosto 2014
Lo conferma l'assessore alla salute, Donata Borgonovo Re, annunciando che in quella riunione illustrerà ai colleghi la sua proposta e che conta che si arrivi a una decisione entro l'autunno. «Siamo già in ritardo sui tempi - dice l'assessore - doveva essere approvato entro la fine del 2013, ma poi ci sono state le elezioni». Rientrata lunedì scorso dalle vacanze ferragostane, che l'hanno tenuta parzialmente lontana dalle polemiche che nel frattempo si sono scatenate sulla chiusura del punto nascita di Tione e sulla sorte degli altri ospedali periferici, ieri Borgonovo Re è intervenuta sulla questione precisando che: «Non è prevista alcuna ipotesi di chiusura dell'ospedale di Tione. Su questo punto voglio tranquillizzare tutti. Come è stato chiarito ufficialmente in varie occasioni, abbiamo invece avviato un ragionamento per rimodulare il servizio legato al punto nascite». Assessore, la preoccupazione è sulla chiusura del punto nascite non dell'ospedale di Tione, o no? Sono girate le voci più disparate in questi giorni. A scanso di equivoci ho messo le mani avanti, visti i toni della discussione. Mi preme confermare che la rete territoriale ospedaliera ha bisogno di tutti gli ospedali. Come abbiamo detto anche in occasione dell'incontro promosso dalla Comunità delle Giudicarie e dai sindaci della zona non solo siamo consapevoli dell'importanza di mantenere sul territorio i servizi essenziali, ma parliamo appositamente di rete ospedaliera provinciale perché ogni ospedale ha un suo prezioso ruolo all'interno del servizio sanitario provinciale. Quindi non stiamo affatto pensando alla chiusura dell'ospedale di Tione che non è, lo ripeto, all'ordine del giorno, ma a come garantire alla popolazione servizi sanitari all'altezza degli standard più moderni in termini di qualità e sicurezza. Come contemperare queste diverse esigenze è appunto il tema di fondo del percorso che abbiamo avviato e che prevede una diversa modalità di erogare servizi importanti, come quelli legati all'accompagnamento delle donne sia durante la gravidanza, sia nel momento del parto e nei mesi successivi, così delicati per le mamme e per i loro bambini. La rete prevede di tenere aperti anche gli ospedali di Mezzolombardo e Ala? Mezzolombardo e Ala non sono più ospedali ma due presidi sanitari, che hanno una serie di funzioni. Sul contenuto dei presidi c'è un gruppo di lavoro che farà delle proposte alle comunità che a suo tempo avevano firmato dei protocolli. Si aprirà una discussione. Al netto di questi due presidi, gli altri sono ospedali, che hanno un pronto soccorso, medicina generale e chirurgia. L'elemento in discussione è l'eventuale trasformazione dei percorsi nascita. La giunta dovrà confrontarsi e prendere una decisione, ma quale sarà la proposta che lei da assessore competente porterà sui punti nascita? Purtroppo in luglio è stata accantonata in giunta la discussione sui punti nascita perché c'era l'emergenza migranti, però mi preme sottolineare che la riflessione che la giunta farà sulla rete territoriale ospedaliera quando anche il presidente sarà rientrato va nel solco del piano di miglioramento dell'Azienda sanitaria approvato nella legislatura precedente. Non stiamo costruendo nulla di rivoluzionario nuovo e imprevisto. Vuol dire che era già previsto che si andasse verso la chiusura? Il piano in alcune parti è molto esplicito e specifico, penso alla trasformazione delle chirurgie in day surgery e week surgery, altre parti relative alla razionalizzazione di alcuni servizi sono lasciate più lasche e dovrà esprimersi la giunta per dare gli indirizzi all'Azienda e tra questi c'è la questione dei punti nascita. Lei ha detto pubblicamente che il punto nascita di Tione andrebbe chiuso: ma è per motivi di sicurezza o più per una questione economica? Sicuramente i due aspetti sono intrecciati tra loro. C'è l'elemento della sicurezza e la coerenza con le regole e i principi generali fissati da organismi tecnici e sottoscritti nell'accordo Stato-Regioni e Province autonome del 2010. Nell'accordo sono posti elementi tecnici che, dove presenti, garantiscono appropriatezza, sicurezza, qualità dei servizi. Noi ci interroghiamo a partire da questo, senza nulla togliere alla grande professionalità di operatrici e operatori né spaventando i cittadini perché siamo in una realtà molto solida. A Tione e forse anche in altri ospedali periferici siamo fuori da questi parametri di sicurezza. Esatto. Dunque dobbiamo riflettere su quali opzioni sono percorribili. E certo l'elemento risorse torna a galla. Se è necessario ampliare la presenza di professionisti e la strumentazione è chiaro che il ragionamento economico va fatto, ma va fatto sulla rete dei servizi in una mappa su tutto il territorio provinciale, non guardando dall'ottica della singola struttura, Tione, oppure Borgo, ospedale quest'ultimo su cui pensavo fosse già tutto approfondito a sufficienza e chiarito a livello locale. I primi di settembre discuterete della rete territoriale ospedaliera e dunque dei punti nascita, ma anche del piano della salute? Ecco, vorrei chiarire, perché ho visto un po' di confusione, che il piano della salute è un altro provvedimento rispetto alla rete ospedaliera che rientra nel piano di miglioramento dell'Azienda. Sul piano della salute apriremo un confronto e una concertazione con la consulta della salute, il consiglio sanitario e il consiglio delle autonomie. Spero che riusciremo ad approvarlo nel primo trimestre del 2015.LEGGI ANCHE:"Protonterapia, partiremo senza Lea. Borgonovo Re: "Al via entro il 2014. Essere operativi convincerà il ministero". Corriere del Trentino, 24 agosto 2014
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