BORGO - «Il presidente Dandrea ha minacciato di staccare la spina a questa maggioranza in Comunità? Sull'ospedale di Borgo noi diciamo sì a chiunque faccia delle proposte costruttive, no su tutta la linea, invece, a chi sceglie la strada della protesta». Così Giacomo Pasquazzo, il giovane segretario del Pd all'indomani della decisa presa di posizione dei sindaci sul San Lorenzo. G. Dalledonne, "L'Adige", 3 agosto 2014
Una discussione che da alcune settimane sta montando in valle. «Noi siamo coerenti con la linea portata avanti dall'assessore Borgonovo Re - continua Pasquazzo - e vorrei tanto sapere perché in questi 15 giorni la posizione del presidente è cambiata così radicalmente. Noi rimaniamo sulla posizione espressa da sempre, ribadita in tutti i tavoli e in ogni occasione: ci preme poter contare su servizi efficienti e di qualità in un'ottica di rete trentina, non solo ospedaliera ma anche territoriale, che non significa difendere quattro muri, ma il diritto alla salute dei cittadini, indipendentemente dal fatto di vivere a Trento o a Sfruz». Sulla questione interviene anche Renzo Sandri, segretario del Patt della Bassa Valsugana e Tesino. «Il nostro appoggio ai sindaci ed alla Comunità, sulla difesa dell'ospedale, è scontato. Il piano per la programmazione della rete ospedaliera trentina, di prossima adozione da parte della giunta - ricorda - deve contenere indicazioni e tempi certi, ma soprattutto obiettivi precisi su quello che succederà a Borgo nei prossimi anni. Ed il piano, prima di essere approvato, deve essere concertato con il territorio». Ancora Giacomo Pasquazzo: «La ristrutturazione del San Lorenzo, il percorso pre e post parto e il potenziamento di ginecologia sono già stati assicurati e come Pd noi non rispondiamo alle chiamate alle armi locali. Siamo favorevoli da sempre ad una organizzazione omogenea dei servizi sui territori». Da Mario Sandri arrivano anche precise richieste. «Chiediamo il potenziamento di ortopedia, un servizio di pronto soccorso efficiente e date certe sui lavori di ristrutturazione dell'ospedale. A Borgo vogliamo una struttura con servizi di qualità e tutte le camere dotate di bagni». In casa Upt si fa sentire il consigliere provinciale Gianpiero Passamani . «Ho partecipato agli ultimi incontri e quello che mi sento di dire è che in questo momento serve fare massa critica su quanto sta succedendo a livello provinciale con tutte le altre comunità dove sono presenti gli ospedali periferici». Anche Dandrea la pensa così. «Serve un'azione comune anche per arrivare a fare delle proposte forti e di peso alla politica provinciale». Da Borgo era arrivata anche la richiesta di ripensare al progetto del Not di Trento. «Perché no? Credo che se si arrivasse ad un suo ridimensionamento - conclude Passamani - dando nel contempo delle prime risposte concrete e precise, in termini di servizi sia ospedalieri che sul territorio, alle periferie sarebbe davvero un bel passo avanti». Ancora un ultima considerazione del segretario del Pd. «A chi non perde occasione per stracciarsi le vesti, voglio ricordare che non siamo in una campagna elettorale permanente e che forse, vedendo quello che succede in questi giorni, non si sta rendendo un buon servizio all'intelligenza dei cittadini e a chi al San Lorenzo si impegna tutti i giorni con risultati di eccellenza. Sull'ospedale di Borgo Dandrea minaccia di staccare la spina? E se prima lo facessimo noi con lui?».
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