«Il patto del Nord, solo propaganda»

«Minacciare il ritiro della fiducia al governo Renzi è da irresponsabili e sarebbe un errore gravissimo, non sono d'accordo». Il vicepresidente della Provincia, Alessandro Olivi (Pd), critica le prese di posizione dei parlamentari del Patt, Franco Panizza e Mauro Ottobre, e della Svp ma anche le parole del governatore Ugo Rossi che ieri non escludeva la ritorsione politica come strumento di pressione per arrivare a un accordo finanziario di lungo termine con lo Stato.
L. Patruno, "L'Adige", 3 agosto 2014



«Questo atteggiamento - aggiunge Olivi - è più facile da agitare da parte della Svp, ma non è accettabile per il Pd e da parte di chi è stato eletto nei collegi senatoriali con una maggioranza di centrosinistra. Non è con un dispettuccio a Renzi o a questa maggioranza che possiamo pensare di arrivare ad un accordo ma alzando il livello del confronto che deve essere politico e non più solo tecnico».

Secondo il vicepresidente della Provincia, comunque: «Il residuo fiscale è il miglior sistema possibile per definire i rapporti finanziari con lo Stato e dovrebbe valere anche per le altre regioni. Il problema vero è che dal governo Monti in pio c'è stata una progressiva verticalizzazione dell'organizzazione dello Stato, aumentando il potere della burocrazia statale, avvenuta nel silenzio totale delle regioni, che sono state smantellate pezzo per pezzo senza che neanche se ne siano accorte».

E anche su questo punto Olivi non manca di polemizzare con il governatore autonomista Ugo Rossi: «Che fine ha fatto il patto delle regioni del Nord che era stato sbandierato in modo propagandistico nei mesi scorsi? Il meccanismo del residuo fiscale, basato sulla produttività di un territorio e le spese sostenute dalla Stato per quel territorio, dovrebbe essere di grande interesse per le regioni del Nord, invece ho l'impressione che ci siano regioni che invece di preoccuparsi che non venga smantellata un'organizzazione dello Stato su base regionale siano più concentrate a cercare di contrattare direttamente con la burocrazia statale la singola opera o il singolo provvedimento.
Mi auguro che la nomina di Sergio Chiamparino alla presidenza della Conferenza delle regioni possa servire a fermare questa deriva. Penso che le Province di Trento e Bolzano non dorebbero infatti fare una battaglia da sole sul residuo fiscale ma cercare di ricostruire una piattaforma con le altre regioni che lo Stato sta distruggendo. Dovremmo chiedere a Chiamparino di aprire una discussione fra le regioni».