Pinter: "Mi sento il candidato di tutti"

L'ex vicepresidente pronto alla scalata del Pd.
L. Patruno, "L'Adige", 26 luglio 2009

L'ex vicepresidente della Provincia, Roberto Pinter, uscito dal consiglio provinciale nel novembre scorso per limite di mandati (tre è la regola del Pd), è deciso a presentare la sua candidatura alla segreteria del Pd del Trentino.
Benché ci sia tempo fino al 31 agosto, la scelta appare ormai scontata, come conferma lui stesso nella replica al senatore Giorgio Tonini che ieri lo aveva criticato per il suo atteggiamento «agnostico e reticente» sul dibattito per la segreteria nazionale. Roberto Pinter, il senatore Tonini ritiene incomprensibile che un candidato alla segreteria provinciale non si esprima sul segretario nazionale perché in gioco c'è quello che si vuole fare del Pd e si dovrà pur sapere cosa ne pensa il futuro segretario del Pd trentino. Perché lei non vuole dire con chi sta? Tonini conosce bene la mia idea di partito, che è molto simile alla sua anche sul rapporto tra il Pd trentino e quello nazionale. Io non sono indifferente al dibattito nazionale, ma come potenziale candidato alla segreteria provinciale penso che il Pd del Trentino debba partecipare al dibattito rivendicando di poter essere protagonista portando il contributo della propria esperienza politica, che è diversa, innovativa e potrebbe aiutare anche ad affrontare il disagio delle regioni del Nord. Questa non è indifferenza ma autonomia politica. Per questo non penso di dovermi schierare fin dall'inizio, perché credo di essere un potenziale interprete di tutto il Pd del Trentino e tra i miei sostenitori ci sono sia persone che preferiscono Franceschini sia chi ha scelto Bersani. Non si schiera per opportunità? Non vuole rischiare di perdere una parte di elettori? Qualcuno potrà pensare che sia così, io lo faccio perché sento l'esigenza di liberare il dibattito congressuale locale dall'ipoteca di quello nazionale. È vero che in Trento il Pd è nato dopo, ma per molti versi siamo più avanti. Ad esempio, qui si fa sentire molto meno che altrove il peso delle correnti storiche o gli scontri dalemiani-veltroniani e questo è un segno di maturità, anche se Kessler resta un grande sostenitore delle correnti. In Trentino siamo liberi di avere candidati provinciali che non rispondono a logiche di corrente. Non ritiene dunque che il senatore Tonini, che è un «franceschiniano» di ferro, possa essere un segretario capace di rappresentare tutti? Tonini è un dirigente nazionale e penso che se si candidasse alla segreteria provinciale si indebolirebbe l'autonomia del Pd del Trentino perché ha un'immagine troppo nazionale che sarebbe quella prevalente. Però Franceschini e Bersani propongono di portare il Pd su due strade molto diverse. Tonini dice che Bersani ha la stessa idea di Dellai: pensa a un Pd che rappresenta la sinistra e che poi si allea con il centro, come avvenuto in Trentino con l'Upt. Lei non pensa che sia così? Non credo che in Trentino ci sia chi voglia riportare il Pd a una rappresentanza solo della sinistra. È una cosa ampiamente superata dalla trasversalità che ci caratterizza, non c'è una cultura politica che soffre perché si sente meno rappresentata di un'altra. Lei ha iniziato la sua attività politica nell'estrema sinistra e nel partito c'è chi sostiene che una segreteria Pinter, oltre a non essere un volto nuovo, marcherebbe troppo il Pd trentino come partito di sinistra. Io mi sento trasversale e pienamente nella storia del Pd, per questo penso di poter rappresentare tutti. Nelle ultime settimane ho contattato tante persone e sento un clima positivo nei miei confronti. Penso di suscitare più diffidenza nei dirigenti del partito, mentre incontro grande disponibilità al confronto nei circoli. Quindi presenterà la sua candidatura? Sto lavorando per questo. Il Pd è un partito nuovo e mi auguro che riesca ad esprimere la leadership autonomamente, attraverso le primarie, senza che questa sia preconfezionata dai notabili del partito sulla base della storia personale dei candidati e delle esigenze di immagine. Spero sia una scelta in piena libertà, senza pregiudizi.