Legge sull’omofobia si riapre lo scontro

Il «caso Sacro Cuore» approda in consiglio provinciale, su richiesta delle minoranze: oggi il governatore Ugo Rossi riferirà in aula sul contratto non rinnovato all’insegnante che ha denunciato una discriminazione della scuola per il suo orientamento sessuale. [...] L’assessora alle pari opportunità Sara Ferrari e la segretaria del Pd Giulia Robol, hanno ribadito l’importanza di approvare la legge contro le discriminazioni sessualie di genere. Chiara Bert "Il Trentino", 24 luglio 2014.

Ieri mattina era stato il capogruppo della Lega Nord Maurizio Fugatti, in apertura di seduta, a chiedere di «conoscere laposizione della giunta in merito, senza venirla a sapere ascoppio ritardato, magari dopo che l'argomento è stato già risolto e liquidato in dibattiti in mille altre sedi». Nel pomeriggioè stata presentata una richiesta formale firmata da 10 consiglieri (Marino Simoni, Gianfranco Zanon, Rodolfo Borga, Walter Viola, Emanuela Bottamedi, Maurizio Fugatti, Filippo Degasperi, Giacomo Bezzi, Silvano Grisenti, Claudio Civettini) e oggi il presidente del consiglio Bruno Dorigatti convocherà i capigruppo per decidere quando fissare la comunicazione della giunta. Ma al di là di ciò che il presidente Rossi dirà in aula sulla vicenda della professoressa del Sacro Cuore, che ha assunto un peso nazionale con l’intervento del ministero dell’istruzione che ha preannunciato una propria verifica su quanto accaduto, il caso riapre lo scontro sulla legge sull’omofobia, calendarizzat ain consiglio a settembre dopo la decisione della quarta commissione (su proposta Upt-Patt) di non discutere l’articolato. E la crepa si riapre soprattutto dentro la maggioranza, che dovrà fare i conti in primo luogo con i mal di panciadel Patt.

Nel consiglio del partito, due giorni fa, la spaccatura è apparsa evidente: «Abbiamodeciso che sul voto ci sarà libertàdi coscienza», annunciail consigliere (e presidente del Patt) Walter Kaswalder, dasempre contrario alla legge. «Io non l’ho vista nel programmadi coalizione. A mio figlio la morale la insegno io, noncerte associazioni che potrebbero andare nelle scuole a propagandare le loro idee. E le agevolazioni sui posti di lavorosono una discriminazione al contrario. Rossi voterà come vuole, secondo la sua morale. Io ho la mia». Il capogruppo Lorenzo Baratter, che già nelle scorse settimane aveva accusato Kaswalder di «crociate personali», prova a mediare: «Massimo rispetto delle sensibilità di ciascuno ma la giunta e la maggioranza hanno preso una decisione e la linea non si cambia. I fatti di questi giorni dimostrano che il problema esiste ed è un problema di civiltà. Sulla lotta alle discriminazioni sessuali non ci sono né se né ma. Dopodiché, condiviso l’impianto, ho già detto che questa legge si può emendare. Sui punti che riguardano scuola e lavoro qualche riflessione in più va fatta e ci sono margini per migliorarla». A settembresi preannuncia un dibattito infuocato, tanto più alla luce del caso Sacro Cuore che ha riportato il tema al centro dell’attenzione.

Negli ultimi giorni prima l’assessora alle pari opportunità Sara Ferrari, poi la segretaria del Pd Giulia Robol, hanno ribadito l’importanza di approvare la legge contro le discriminazioni sessualie di genere. Ma le minoranze di centrodestra hanno già annunciato battaglia.