Le dichiarazioni dell'insegnante del Sacro Cuore riportate oggi dalla stampa, secondo le quali non le sarebbe stato concesso il rinnovo del contratto per colpa del proprio orientamento sessuale meritano una riflessione.
Ricordo che l'ordinamento italiano vieta licenziamenti discriminatori basati sull'orientamento sessuale del lavoratore. Anche se un mancato rinnovo non è un “licenziamento” il principio è il medesimo. Se il mancato rinnovo, come sostenuto dalla insegnate, fosse basato su un orientamento che attiene ad una sfera “personalissima” la cosa sarebbe grave. Nessuna scuola, anche se paritaria, in quanto integrata a pieno titolo nel sistema formativo provinciale e che offre un servizio pubblico, può selezionare i docenti per le proprie scelte di vita quando questi esprimano professionalità e correttezza nell'esercizio delle proprie funzioni. E' importante che le dichiarazioni della superiora dell'Istituto giustifichino l'accaduto esclusivamente per motivi di riduzione di organico e che, di conseguenza, la posizione dell'insegnante non venga sostituita con l'assegnazione ad un nuovo docente. Il sistema scolastico trentino, che eccelle per il livello qualitativo, deve garantire anche il rispetto dei diritti fondamentali delle persone che ne fanno parte.
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Partito Democratico del Trentino