Sulla democrazia diretta la Provincia dovrebbe osare, non giocare in difesa». Giulia Robol, segretario del Pd, respinge le critiche piovute sul Pd dal comitato promotore deldisegno di legge popolare rinviato in commissione dopo essere stato stravolto dagli emendamenti proposti dalla giunta e votati dai capigruppo di maggioranza (Pd compreso). A. Papayannidis, Corriere del Trentino, 18 luglio 2014
Intanto il comitato fa cordata con i sindacati (la Uil parla di «paginaoscura» del Consiglio provinciale) e non demorde: «Abbiamo preso un impegno con le migliaia di trentini che hanno firmato, non molliamo», dice Alex Marini, primo firmatario del disegno di legge.Il Pd «Dal Pd ci aspettavamo di più. Perché il capogruppo Alessio Manica ha firmato gli emendamenti di maggioranza per cercare di migliorare il testo solo dopo, con subemendamenti?», è stato il commento più frequente dei comitati dopo il lungo dibattito in Aula, mercoledì. Ora il testo tornerà in commissione e l’Aula non ne parlerà più almeno fino al 2015. Essendo comunque stata aperta la discussione, cade anche l’eventualità del referendum previsto sui disegni di legge che non vengono trattati entro 24 mesi dal deposito. «La democrazia diretta — spiega Robol — è un tema su cui il Trentino dovrebbe sperimentare senza troppa paura. Fatta salva la governabilità, sui grandi temi c’è una consapevolezza che consente ai cittadini di esprimersi». Robol respingele accuse al Pd e contrattacca: «In maggioranza c’è una sensibilità diversa tra noi e il resto della coalizione; sul Pd ci sono sempre altissime aspettative, ma da fuori non è sempre facile capire qual è il livello di sensibilità dei partner con cuidobbiamo fare una mediazione. Il nostro capogruppo ha firmato gli emendamenti per senso di appartenenza alla maggioranza, anche se il tema non era nel programma di legislatura. Comunque il ritorno in commissione è un fatto positivo, un’ulteriore chance, e ripresenteremo i nostri emendamenti migliorativi». Poi un’ulteriore frecciat anegli ambienti del centrosinistra: «La materia richiede studio e volontà di proporre forme di sperimentazione: non è che il Pd non se ne faccia carico, attorno però riscontriamo disinteresse totale». I proponenti Intanto il comitato per la democrazia diretta facordata con i sindacati e non demorde: «Abbiam opreso un impegno con le migliaia di trentini che hanno firmato, non molliamo», dice Alex Marini, primo firmatario del disegno di legge. La Uil, con Walter Alotti, è particolarmente critica verso Rossi e i partiti di maggioranza: «Il rinvio del disegno di legge di iniziativa popolare, dopo lo stravolgimento del testo e la soppressione di più di due terzi degli articoli da parte della giunta e del centrosinistra, rappresenta un’ulteriore pagina oscura di questo Consiglio provinciale che va ad aggiungersi alla questione malamente conclusa dei vitalizi d’oro. Rischia di allargarsi la distanza tra società civile e Palazzo, con il pericolo che si laceri il rapporto fiduciario, in parte già compromesso, con il corpo elettorale trentino». I comitati la prossima settimana incontreranno anchela Cisl e preparano i prossimi passi: «Scriveremo una lettera ufficiale alla prima commissione per chiedere di attivarsi con il Consiglio d’Europa per avere un parere che arriverà in ottobre. Intanto andiamo avanti», chiude Marini.
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