Tensione alle stelle tra il presidente della Provincia Ugo Rossi e Donata Borgonovo Re. L'assessore alla salute è intervenuta in Consiglio per ribadire la volontà di cancellare il punto nascite di Tione, ma il governatore subito dopo ha risposto che non è stata assunta alcuna decisione. In un'intervista, l'assessore conferma la sua linea: «Vado avanti fino a quando il mio lavoro è apprezzato. Altrimenti lascio».D. Battistel, "L'Adige", 16 luglio 2014
«Non ho intenzione di rimangiarmi la proposta. Se il mio lavoro non è apprezzato, pazienza. Ne trarrò le mie conclusioni».Quando l'assessore alla salute Donata Borgonovo Re afferma - con voce e toni pacati, senza scomporsi un minimo - che non è disposta a scendere a compromessi sulla chiusura del punto nascite di Tione siamo ormai alla fine di una burrascosa mattinata in Consiglio provinciale.La tempesta scaturita dall'interrogazione del leghista Maurizio Fugatti per sapere se il reparto maternità di Tione subirà un ridimensionamento o chiuderà (e dove verrà impiegato il personale che attualmente opera lì) ha fatto arrabbiare il presidente e gli alleati, ha fatto vacillare il Pd, ma non ha scalfito neanche un po' le certezze dell'assessore.Nel rispondere a Fugatti Donata Borgonovo Re è tornata a spiegare che «la valutazione che sta alla base della scelta non è di carattere economico, ma di appropriatezza e qualità del servizio per la madre partoriente e del nascituro». Le valutazioni saranno effettuate da alcune società specializzate.Ha aggiunto che il numero di parti stimato a Tione nel 2014 è di 140, rispetto ai 178 del 2013 (quest'anno i parti sono stati fin'ora 78), ben lontani dalla soglia minima che giustificherebbe la presenza di un reparto. Un'analisi tecnica ha dimostrato che questi parti verranno distribuiti tra i punti di nascita soprattutto di Arco, e poi in numero inferiore, di Rovereto e Trento. «Tutti - ha precisato - sono comunque in grado di assorbire la maggiore attività», perché 140 parti corrispondono a poco più di un posto letto ospedaliero aggiuntivo. Assessore, la sua risposta che ribadisce la sua intenzione di chiudere Tione ha fatto arrabbiare il presidente Rossi. Io ho dato una risposta a partire dai dati: 140 nascite a Tione previste per il 2014, contro le 178 del 2013. Inoltre, prima guardavamo un report di Cittadinanzattiva con l'assessore Olivi, il trend resterà in decrescita. Questa è la proposta che ho portato in giunta. I tempi? Entro la fine di luglio presenterò in giunta la mia proposta sulla definizione della rete ospedaliera (che contiene la chiusura dei punti nascita, ndr). In quel momento la giunta avrà un quadro e comincerà la discussione sui punti critici. Per la verità il dibattito è già iniziato. È chiaro che Tione è uno dei nodi critici. Su quello il presidente Rossi vuole un percorso condiviso. Benissimo. In ogni caso l'eventuale delibera avrebbe tempi lunghi perché è complessa: vanno trovate le modalità di chiusura e sostituzione, i tempi, i modi. Ma lei sarebbe disposta a tutto per portare a casa la delibera? Guardi, non sono una politica e non conosco bene tutti i meccanismi. Anzi, spero di non impararli. Comunque ammetto che un errore l'ho fatto: avrei dovuto aprire la discussione in giunta prima di andare sul territorio. Questo mi avrebbe permesso di saggiare il polso della situazione. Fa mea culpa? Sono consapevole dell'errore di metodo, ma al netto di questo ora vedo la necessità come giunta e come maggioranza di chiarirci bene le idee su cosa vogliamo fare. Si spieghi.Il piano triennale di miglioramento redatto dell'Azienda sanitaria e approvato nell'estate 2013 contiene pagine e pagine sulla riorganizzazione della rete e sulla ridefinizione dei punti nascita. Come dire che sono stati Rossi, Gilmozzi e Mellarini a dare l'okay alla chiusura dei punti nascite, non lei che ai tempi non era nemmeno in politica? Il piano l'hanno approvato Rossi e Gilmozzi. Comunque non voglio rinfocolare polemiche, solo ribadire che il mio lavoro è in continuità su un percorso avviato un anno fa. Tanto che Rossi, nella riunione di lunedì alla Comunità di valle a Tione non ha detto che il punto nascita non si chiude. Ha detto: discutiamo, parliamo sapendo che nessuna decisione è preclusa. E la mia proposta è sostenuta anche da chi lavora in ospedale. Durante l'incontro di lunedì una ginecologa mi ha detto: "Per noi la chiusura sarebbe una liberazione". Ma se i suoi colleghi di giunta volessero assolutamente mantenere aperti i punti nascita oggi i discussione che farà? Si rimangerà la proposta? Non ho intenzione di farlo. Che succederà, allora? Guardi, io sono disposta a fare il mio lavoro finché viene apprezzato e incontra la fiducia. Se non è così, va bene. Pazienza, ne trarrò le mie conclusioni. Addirittura. Comunque non siamo ancora a questo punto. Lo ammetto: sono stata troppo brusca. Ora però ripartiamo da zero.LEGGI ANCHE: "Maggioranza, tensione alle stelle. Il presidente: Donata parla per sé. "Intervento personale, non istituzionale. Nel mirino anche il PD, A. Papayannidis, "Corriere del Trentino", 16 luglio 2014
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