"Il decreto legge n.78, adottato dal Consiglio dei Ministri lo scorso primo luglio, è il settimo decreto legge in materia economico-finanziaria e (includendo anche quello in materia di banche) il quarto cosiddetto “anticrisi”.
E’ alquanto singolare che un decreto anticrisi ritenuto dal Governo e dalla maggioranza così importante per affrontare la difficile situazione in cui si trova il nostro paese non venga legato al DPEF e all’assestamento di bilancio che è in discussione in questi stessi giorni. Forse non si voleva evidenziare come il Governo, nonostante sia in corso la crisi peggiore dal Dopoguerra ad oggi, ancora non abbia preso decisioni rilevanti di finanza pubblica, in quanto oltre alla quasi mancanza di misure significative per contrastare la recessione, non ha voluto dare alcuna impronta riformatrice. E in aggiunta a tutto ciò assistiamo ad un peggioramento ulteriore dei conti pubblici, come rilevato anche da Draghi nei giorni scorsi.
Ed ancora, invece di introdurre un obbligo che non tiene conto delle singole situazioni non era meglio forse tornare alla flessibilita' della riforma Dini, che prevedeva un ampio spazio temporale, all’interno del quale uomini e donne potevano scegliere volontariamente quando andare in pensione?
Seguici su YouTube
Partito Democratico del Trentino