Accantonate sul fondo di riserva le risorse risparmiate, ma Olivi già pensa a utilizzi 'strutturali'. "Con la Giunta cercheremo di ragionare assieme su interventi decisivi, evitando inutili dispersioni".P. Morando, "Trentino", 9 luglio 2014
Sgravi più mirati, a favore di chi sta peggio. Ma soprattutto recupero di risorse importanti da utilizzare per politiche strategiche di coesione sociale. Sta qui il senso vero della decisione della giunta provinciale, fortemente voluta dal vicepresidente Alessandro Olivi, di rimodulare le agevolazioni sull’addizionale regionale Irpef restringendo la platea: tetto massimo 15 mila euro e non più 28 mila, cioè 90 mila trentini e non più 200 mila. Ma anche per quei 90 mila, va detto, non si tratterà certo di un arricchimento: anche se lo sgravio passerà dallo 0,33 allo 0,73%, le stime della Provincia indicano infatti in 120-130 euro la cifra massima di risparmio fiscale annuo. Che poi vuol dire euro suppergiù 30 centesimi al giorno. Elemosina? Inelegante dirlo, e infatti Olivi ben si guarda dal farlo. Il punto era politico: fissare cioè il principio che le politiche pubbliche di agevolazione fiscale debbano andare davvero a beneficio delle fasce più svantaggiate. Meno distribuzione a pioggia, insomma, anche perché di pioggerella si tratta. Meglio invece concentrare gli sforzi in interventi più efficaci: sempre in chiave di sostegno al reddito rilancio dei consumi, ma non solo attraverso “una tantum” di facciata. E infatti il “core business” del provvedimento sta altrove, cioè nel dimezzamento del minor gettito per le casse provinciali: 7 milioni di euro invece di 14, questa la stima. E i 7 risparmiati? Per il momento la loro destinazione non è ancora stata decisa: finiranno nel fondo di riserva, un fondo cioè non vincolato a cui la giunta potrà attingere in futuro per finanziare variazioni di bilancio relative a obiettivi di una certa vastità. E qui sta il nodo; che farne, in futuro? Olivi è cauto, ma qualche idea ce l’ha. E in giunta l’altro ieri, dopo l’approvazione del ddl di modifica dell’assestamento, si è già iniziato a parlarne. Olivi pesa le parole: «Dobbiamo fare in modo che queste risorse vadano ad efficientare gli interventi della Provincia in settori come lavoro, welfare e servizi e sempre a favore delle fasce più deboli della popolazione». Come? Quanto? Troppo presto per dirlo. Una direzione però sembra obbligata: quella cioè del rafforzamento, con strumenti e risorse di emanazione appunto provinciale, del pacchetto di misure europee della “Garanzia giovani”. Un progetto ancora in fase di decollo e che proprio per questo necessità delle maggiori attenzioni possibili. «Visto che mi sono assunto la paternità di questa svolta, assieme alla giunta cercherò di ragionare ora su questo e altri interventi - aggiunge Olivi - l’importante è che queste risorse che abbiamo “liberato” non vadano impiegate un po’ qui e un po’ là senza costrutto, ma risultino invece incisive evitando inutili dispersioni». Olivi risponde così anche all’appello dei sindacati, che subito dopo l’ok in giunta alla svolta sull’Irpef hanno subito rilanciato: ad esempio, invitando la giunta per il futuro a rivedere l’estensione dello sgravio a pensionati e autonomi finora esclusi dal bonus Renzi, ma che la prossima Legge di stabilità dovrebbe invece tornare a includere. «Sono d’accordo - concede Olivi - se il bonus del governo diverrà strutturale e più ampio, è evidente che nella costrizione del bilancio 2015 eventuali agevolazioni non dovranno sovrapporvisi, ma coprire aree in cui lo Stato non interviene».
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