"In troppi chiedono piaceri"

Bruno Dorigatti: "Si diffonde una mentalità pericolosa".
"L'Adige", 20 luglio 2009

Il consigliere del Pd, Bruno Dorigatti, partendo dall'inchiesta Giano Bifronte, dice che non solo la classe politica, soprattutto quella di governo, deve fare una riflessione seria, la deve fare anche, chiamiamolo così, il popolo. «C'è una mentalità - afferma l'ex segretario della Cgil - per la quale si deve trovare un canale privato per avere una casa Itea o per ottenere una visita. Ci si arrabbia tanto quando succedono fatti che riguardano i politici, ma poi c'è un tipo di omertà che è anche collettiva è va condannata. Tutti siamo pronti a sparare contro chi viene coinvolto in un'inchiesta giudiziaria ma poi siamo pronti ad andare dal consigliere tale a chiedergli: mi dai una mano per la casa Itea? O per la sanità. Insomma, c'è la ricerca di piccoli vantaggi che non fa la corruzione vera e propria ma che crea un clima torbido che deve preoccuparci. Sono cose che, diciamo così, creano un'acqua limacciosa che favoriscono collusioni. Quelle che sono emerse con l'inchiesta della magistratura. Anche se devo dire che il presidente Dellai esce pulito. Qualcuno ne ha approfittato della sua posizione per distribuire risorse per creare consenso. Scambio di voti che non è corretto». No, è grave perché ci si abitua a ottenere favori invece che diritto. «Sì. è così. La gente in trentino deve cambiare mentalità. Deve avere più coscienza dei diritti e non cercare corsie preferenziali. E questo vale per le parrocchie, per chi ha bisogno di un posto alla casa di riposo. Purtroppo questa mentalità trova oggi un consenso enorme. Non c'è una ribellione, tutt'altro. La ribellione c'è magari se uno prende i soldi per sé, se invece li prende per distribuirli ed ottenere consenso allora si dice: va bene, alla fine ha fatto solo beneficenza. Ma non dimentichiamo che questo viene fatto per un ritorno di consenso. Non a caso poi emerge che l'uomo più potente non è il Dellai, ma Grisenti. Se io do soldi agli altri per ottenere consenso è una cosa che va condannata, senza ombra di dubbio. È una ferita per la democrazia». Dorigatti ma di queste cose si dibatte nel Pd? «Queste sono posizioni mie, se poi vengono condivise nel partito meglio. Io ribadisco che questi atteggiamenti vanno condannati senza indugio perché creano quel terreno melmoso sul quale poi nascono veri scandali». E questo vale per tutti. Anche all'interno del partito, no? «Le regole devono valere per tutti. La certezza che un diritto è un diritto senza dover andare a chiedere il favore dal politico». E al consigliere Dorigatti gente che chiede favori ne arriva? «Da tutti i consiglieri arriva gente a chiedere. È una cosa diffusa. Inutile essere ipocriti, questa mentalità c'è. Ma soprattutto quello che non può esserci è la distribuzione di soldi per avere in cambio voti e consenso».