In ricordo di Graziano Scalmazzini, sindaco di Bondone

Questo il ricordo del sindaco di Bondone letto in assemblea provinciale ieri sera da Ennio Colò, coordinatore Pd delle Giudicarie.
Graziano Scalmazzini, 53 anni, Storese, da sempre politicamente vicino alla sinistra, appassionato di musica, suonava il contrabbasso nella Banda sociale di Storo, era anche cacciatore dalle rare uscite, dai toni gentili che sapeva dialogare con il mondo ambientalista, diplomato e impiegato presso la Banca Valsabbina dopo che questa negli anni 90 ha incorporato la Cassa Rurale di Storo in una vicenda che ancora oggi chiama in causa il mondo della cooperazione trentina.

Si fece anche coinvolgere nel collegio sindacale di Agri90, in un momento difficile della cooperativa che ha rilanciato la coltivazione del mais marano per la produzione della farina gialla di Storo.

Il matrimonio lo portò poi a risiedere a Bondone, da non confondersi con l'omonimo monte caro ai cittadini di Trento, paese in Valle del Chiese che con la frazione di Baitoni arriva a 700 anime e in quel contesto riuscì a guadagnare la fiducia dei paesani, tanto che nel 2010 è stato candidato sindaco a capo di una lista che non trovò contendenti, tanto è stata rassicurante la sua persona negli equilibri della comunità.

Divenne sindaco, uno dei pochi targati PD in piccoli comuni del Trentino, e la cosa non è di poco conto, un'anomalia che merita attenzione e impegno per una inversione di tendenza.

E' stato un sindaco mite, capace di argomentare e ragionare di fronte alla ruvidezza e ai contrasti nella guerra tra poveri di una comunità laboriosa e orgogliosa, dove gli interessi economici sono poca cosa. Ha patito le difficoltà e il fallimento dell'unica piccola azienda “La  Gustosì” che dava occupazione a uomini e  donne del paese e che si occupava di sterilizzazione e confezionamento di cibi precotti. Si è dato molto da fare per mantenere e migliorare i livelli del lago d'Idro sottoposti a interessi contrastanti tra produzione di energia elettrica delle centrali trentine, a quelli rivieraschi del turismo e a quelli degli agricoltori mantovani.

Negli ultimi due anni ha affrontato con inusitata grinta ed energia, la battaglia della malattia che però implacabilmente non gli ha lasciato scampo anche se ha  continuato a svolgere con sempre più fatica il compito di Sindaco e  ha partecipato quasi fino all'ultimo alle attività del Direttivo del Circolo Basso Chiese di cui faceva parte.

La sua pacatezza, la capacità di ascolto e dialogo, la gratuità  a servizio del bene comune, la serenità nell'affrontare anche le situazioni più difficili, il senso di responsabilità di fronte all'impegno preso e alla parola data, sono il suo testamento a cui fare riferimento nell'agire politico.  

Alla moglie  Rosanna, ai giovani figli Jacopo e Agnese, alla mamma Anna e al fratello Simone, il Partito Democratico a tutti i livelli, esprime le condoglianze e si stringe a loro in questo momento difficile, con un affettuoso abbraccio.