BORGO VALSUGANA - «Ospedale, investiremo e sarà trasformato»

Donata Borgonovo Re rassicura i sindaci: l'ospedale di Borgo Valsugana non sarà depotenziato, anzi, bisognerà avviare un servizio di assistenza alle partorienti che ora manca, rafforzare il servizio ginecologico e anche quello geriatrico. E il Piano delle opere pubbliche, appena rivisto, ha confermato l'investimento di 18 milioni di euro per la riqualificazione del San Lorenzo.
G. Cardini, "L'Adige", 4 luglio 2014



Certo, probabilmente il Laboratorio analisi sarà portato a Trento; certo, Chirurgia continuerà ad operare come adesso, ossia per cinque giorni la settimana e dirottando su Trento le emergenze; certo, c'è una riorganizzazione in corso. Ma l'assessora provinciale Donata Borgonovo Re, in risposta ai 21 sindaci della Comunità Valsugana e Tesino che mercoledì hanno consegnato una lettera preoccupata al direttore dell'ospedale Pierantonio Scappini, conferma che l'ospedale non chiuderà né sarà ridimensionato:  «Detto questo, mi rendo conto che per fugare ogni dubbio e ambiguità bisogna al più presto arrivare a mettere nero su bianco il disegno relativo alla rete ospedaliera trentina, alle funzioni assegnate a ciascun ospedale che ne fa parte e ai progetti di sviluppo». 

Assessora, non sono serviti tutti gli incontri svolti finora coi sindaci. Continuano a serpeggiare timori e dubbi... «C'è una grande confusione. Ad esempio, non è assolutamento vero che verrà chiuso il poliambulatorio di Levico. Lì l'unico problema è che bisognerà sostuire la poltrona dentistica, il cosiddetto "riunito", e allora bisogna valutare se valga la pena di farlo, visto che il servizio è poso usato, o se non sia meglio accorparlo a qualche altro servizio odontoiatrico». 

Forse a Borgo? «A Borgo c'è una Odontostomatologia che, insieme a Psichiatrica, è un reparto di eccellenza, un fiore all'occhiello del sistema sanitario trentino di cui i sindaci non parlano mai, e su cui si può investire ulteriormente». 

Dunque, quali sono le assicurazioni che può dare ai sindaci? «Ribadisco che per Borgo nessuno parla di dismissione, chiusura o depotenziamento dell'ospedale. Lo abbiamo detto (parlo per il direttore generale dell'Azienda Flor, per il direttore Scapini e per tutti gli altri) e lo ripeto: la situazione è quella di un ospedale che fa parte di una rete trentina, per cui bisogna abituarsi a pensare in una dimensione diversa. Non ci sono più ospedali della Valsugana, di Fiemme, delle Giudicarie, ma ospedali a disposizione di tutti i cittadini trentini, che possono avere anche funzioni diverse, purché di qualità. Bisogna dunque capire quali sono i temi prioritari su cui non possiamo arretrare: i servizi alla popolazione anziana, per esempio, hanno bisogno di risposte. Ma questo non può essere considerato un depauperamento». 

Lei dà assicurazioni ampie, ma i dubbi sono anche dettati dal fatto che il protocollo del 2006 è rimasto in parte inattuato. E ora va in pensione il medico anestesista, senza che vi sia la certezza sulla sua sostituzione. E si parla di trasferimento delle funzioni di Laboratorio analisi a Trento... «Spetta all'Azienda sanitaria garantire che i servizi funzionino, tutti. Quindi anche sostituire il medico anestesista. Quanto al Laboratorio, anni fa l'Azienda ha fatto un investimento ingente al S. Chiara acquistando attrezzature che consentono di trattare in tempi rapidissimi centinaia di campioni. E nel piano di miglioramento sanitario rientra la razionalizzazione dei laboratori. Detto questo, e confermato che su Chirurgia non si torna indietro, ribadisco però che non ci sono arretramenti, tanto che abbiamo appena confermato l'investimento su Borgo di 18 milioni. E a Borgo abbiamo bisogno di riempire un vuoto del percorso di nascita, pre e post parto, come di implementare il servizio ginecologico, insufficiente». 

Un'ultima domanda sulla sanità in Valsugana: il nuovo ospedale Villa Rosa di Pergine è ancora semivuoto. «Lavoriamo su varie ipotesi per farne un centro riabilitativo a tutto tondo: ora è in atto il trasferimento della riabilitazione cardiologica, ma pensiamo anche a realizzarvi un polo di riabilitazione neurologica in collaborazione con Rovereto e ci sono altre idee sulla riabilitazione psichiatrica, tra cui il trasferimento a Pergine di neuropsichiatria infantile. Dobbiamo però ancora fare dei ragionamenti complessivi, per evitare un riempimento del Villa Rosa purché sia»