Macroregione alpina per cambiare l'Europa

Se l'Europa cambia verso, con una nuova attenzione alla crescita, agli investimenti, alle politiche di sviluppo, come sollecitato dal premier Renzi all'ultimo Consiglio Europeo, ecco che la costruzione di una macroregione può essere una delle occasioni per rendere concreto questo cambiamento.
Vi è, infatti, un fermento e una volontà politica che si muove «dal basso» per un'Europa più vicina, a partire da un nuovo protagonismo dei territori.
Elisa Filippi, "L'Adige", 3 luglio 2014 

 

Venerdì scorso a Trento si è compiuto un passo importante in questa direzione con l'approvazione della Risoluzione per la Strategia Macroregionale dell'Unione Europea per le Alpi, che chiede appropriate forme di governance per consentire alle Regioni Alpine di contribuire alla costruzione di un'Europa diversa. Tra le ipotesi anche quella di un Alto Commissario ad hoc.

Il percorso per la costituzione della Macroregione Alpina era iniziato lo scorso ottobre a Grenoble, alla presenza dei rappresentanti dei sette Paese attraversati dalla catena montana. Come riconosciuto trasversalmente, oggi le strategie di sviluppo per poter essere incisive e rendere i territori davvero attrattivi devono infatti essere sempre più elaborate a livello macroregionale, con un'interlocuzione diretta e autorevole con l'Unione Europea che ne incentivi la promozione di programmi e misure specifiche. Un sistema come quello alpino, in cui solo nei territori montani vivono e lavorano più di 16 milioni di persone producendo circa 470 miliardi di prodotto interno lordo, può e deve fare della sua complessità ed eterogeneità delle leve per stimolare la propria competitività nello scenario europeo e mondiale.

Non solo. Come noto in questo momento è in corso la negoziazione tra il governo e la Commissione Europea per l'Accordo di Partenariato della progammazione 2014-2020, partita nella quale l'Italia si gioca complessivamente circa 180 miliardi.

La Macroregione alpina potrà essere uno strumento importante per intercettare e impiegare nella maniera più efficace parte di quei fondi destinati alla cooperazione territoriale. Un'occasione, che per essere colta, ha bisogno di un'efficace governance e di una chiara e coraggiosa strategia. Una forte volontà politica deve provenire dai governi regionali per il rilancio del sistema alpino. Questo processo deve avere tempi rapidi e certi: le trasformazioni in atto nello scenario mondiale non attendono.

Se vi sarà un effettivo coordinamento delle politiche macroregionali che individui, sulla base di priorità condivise, alcuni grandi progetti concreti, con coerenza di obiettivi e di risultati attesi, si potrà verificare un vero allineamento di risorse europee e nazionali con investimenti importanti, nuovi e qualificati posti di lavoro ed un rilancio del sistema produttivo.

Potranno essere finalmente realizzati dei progetti «bandiera» per la risoluzione di problemi comuni e la valorizzazione di risorse in un'area vasta e complessa come quella alpina.

Il Partito Democratico a livello nazionale e nei territori dovrà essere in prima linea per la realizzazione di questo progetto. Insieme ai parlamentari del Pd, promuovendo iniziative ed azioni ad hoc, mi impegnerò personalmente per garantire che il percorso proceda rapidamente e senza ritardi. Molti dei nostri parlamentari europei hanno già sottoscritto un documento per sostenere l'istituzione della Macroregione Alpina. Per raggiungere questo obiettivo, il semestre di presidenza italiana del Consiglio Europeo nel 2014 potrà dare un contributo importante, visto che il tema rientra nella relazione programmatica del Governo.

Anche in Trentino con coraggio e lungimiranza si investa in questa direzione, con un contributo fattivo all'elaborazione della Strategia, e vigilando rispetto alla sua realizzazione in tempi certi.