Il Partito democratico del Trentino non è entusiasta della riforma che taglia i vitalizi in discussione in consiglio regionale. «Noi - conferma la segretaria provinciale del Pd, Giulia Robol - avremmo voluto una riforma più forte ma i quattro emendamenti concordati in maggioranza sono stati il risultato di un accordo che tiene conto di difficoltà che si sono incontrate all'interno della coalizione specialmente in Alto Adige. Pensiamo però che l'importante è ora che si chiuda dando una risposta con l'approvazione della riforma che comunque taglia il 30% degli anticipi dei vitalizi».
L. Patruno, "L'Adige", 2 luglio 2014
Sperava in un provvedimento molto più coraggioso, ma prende atto degli ostacoli politici e il timore dei ricorsi degli ex consiglieri spiegato dal gruppo consiliare che con il presidente Alessio Manica ha formato ieri gli emendamenti concordati in maggioranza che hanno depotenziato l'effetto di riduzione dei vitalizi. La Segretaria Giulia Robol prende atto delle difficoltà incontrate soprattutto con la Svp e dice: "Abbiamo ottenuto il fondo sociale, ora chiederemo ai nostri ex di restituire tutto".
Ieri se n'è parlato nel coordinamento provinciale del partito. Ha posto la questione Elisa Filippi per la minoranza che ha ricordato: «Nella campagna congressuale avevamo espresso tutti delle parole molto nette, anche Giulia Robol, a favore di un intervento drastico contro i vitalizi. Quanto si sta discutendo ora in consiglio regionale non era quello a cui si puntava». Filippi ha anche rilanciato la richiesta che era stata presentata e approvata in assemblea provinciale del Pd di chiedere agli ex consiglieri democratici che percepiscono il vitalizio di restituire tutti gli anticipi ricevuti, come atto di grande significato simbolico ed esempio. «Questa richiesta - dice Filippi - non è stata ancora fatta».
«Noi - conferma la segretaria provinciale del Pd, Giulia Robol - avremmo voluto una riforma più forte ma i quattro emendamenti concordati in maggioranza sono stati il risultato di un accordo che tiene conto di difficoltà che si sono incontrate all'interno della coalizione specialmente in Alto Adige. Pensiamo però che l'importante è ora che si chiuda dando una risposta con l'approvazione della riforma che comunque taglia il 30% degli anticipi dei vitalizi».
«Per quanto riguarda il Pd - aggiunge Robol - il nostro gruppo è riuscito ad ottenere l'emendamento per l'istituzione del fondo regionale per il welfare nel quale sarà raccolto quanto si riuscirà a recuperare di vitalizi e dove gli ex consiglieri che vogliono restituire quanto ricevuto potranno versare le somme. Anche per questo motivo - precisa Robol rispondendo all'obiezione di Filippi - fino ad ora non avevamo rivolto l'appello ai nostri ex consiglieri perché restituissero quanto ricevuto. Sarebbe stato un grido nel deserto. Quando la riforma sarà approvata e sarà istituito il fondo si saprà anche dove destinare i soldi».
Il secondo emendamento proposto dal Pd e condiviso dalla maggioranza, di cui la segretaria Robol sottolinea il valore, è quello che lega l'età pensionabile dei consiglieri in attesa di vitalizio a quella dei dipendenti pubblici che oggi è di 66 anni e 3 mesi ma che è destinata a salire. Il Pd avrebbe voluto evitare la possibilità di pensioni anticipate, anche se con la penalità del 3%, ma anche su questo punto ha dovuto cedere al compromesso con le altre forze politiche della maggioranza, Svp in primis.
da "Vitalizi, la riforma si è sgonfiata. Restano solo i tagli alle liquidazioni", T. Scarpetta, "Corriere del Trentino", 2 luglio 2014
"E' vero -ammette Alessio Manica - l'eliminazione del taglio del 20% è un passo indietro, ma se serve per chiudere dobbiamo accettare anche una soluzione per noi non ideale. Dobbiamo pensare che se la riforma si impantanasse nei ricorsi sarebbe un fallimento. A parere di molti, un taglio del 30% delle liquidazioni, sommato a un taglio del 20% dei vitalizi, sarebbe stato vessatorio. Sui 66 anni ci siamo trovati soli, almeno siamo riusciti a legare l'età del pensionamento a quella dei dipendenti pubblici".