COORDINAMENTO DI VALLE ALTO GARDA E LEDRO - Proposte e note per la riforma istituzionale

Mercoledì 18 giugno alle ore 20.45 si è tenuto un incontro di Coordinamento di Valle Alto Garda e Ledro presso la sede PDT di Arco. A questo appuntamento erano presenti alcuni segretari e/o delegati di Circolo di zona, amministratori locali e rappresentanti dell’Ente Comunità di Valle.

Questo Coordinamento di valle ha inteso assecondare ed incrementare il dibattito corrente che riguarda la crescente necessità di una gestione integrata del territorio per il miglioramento di ogni aspetto della vita e delle relazioni umane dei suoi cittadini. Ragionando e lavorando per un Alto Garda e Ledro come una entità capace di difendere le speciali caratteristiche ambientali e sostenere le sempre più difficili sfide sociali di questi tempi. Si sono raggiunte le seguenti conclusioni in merito qui riassunte sinteticamente per punti:

  1. In merito all’obbligo di unione per tutti i 3000 abitanti si ritiene questo valore anacronistico, alla stregua del tema del 3% nel rapporto tra deficit e prodotto interno lordo come ricordato dal premier Matteo Renzi, che non tiene conto delle singole realtà comunali delle loro specificità (ad es. comune di Nago Torbole, circa 2.800 residenti e 12 milioni di bilancio, le cui maggiori entrate/spese sono dovute alla presenza turistica) e delle differenze di valore ed ordine di grandezza dei singoli Bilanci di previsione che si andrebbero ad aggregare;
  2. In alcuni ambiti, per quanto riguarda le piccole realtà comunali devono essere mantenuti un minimo di servizi essenziali ed esse non possono essere totalmente espropriate di tali funzioni, ma seguire come principio generale una visione mutualistica, di sussidiarietà e soprattutto del mantenimento dignitoso della propria identità. Ciò può essere mitigato, come ricordato ad esempio per le zone periferiche del comune di Trento, dall’erogare buoni servizi anche li ove si è più decentrati;
  3. Le unioni – fusioni devono essere ragionate su realtà simili che hanno propensione spontanea a ciò, avviata inizialmente dalla condivisione dei servizi erogati ai cittadini;
  4. Le unioni – fusioni, vista anche l’epoca di ristrettezza economica, si realizzerà sconfiggendo parte del secolare campanilismo di amministratori e cittadini, dando la necessaria potenzialità per la realizzazione di opere unitarie e di ampia valenza che altresi sarebbe difficile realizzare, vedi piscine, caserme vvf, campi da calcio, scuole etc.. Tutto questo, indipendentemente dalle nostre opinioni, verrà naturalmente ed obbligatoriamente regolato dalla scarsità di risorse a cui nei prossimi anni andremmo incontro. La Comunità di valle può e deve aiutare a sviluppare questo ragionamento.

 

La coordinatrice di valle

Tiziana Betta