Sottoscritto il Protocollo per la Cassa in deroga: 2, 3 milioni per le piccole imprese

ll vicepresidente Olivi e le parti sociali hanno sottoscritto il Protocollo per la Cassa in deroga: “Il Trentino dimostra oggi che l’Autonomia funziona anche nel campo del welfare e che la gestione delle risorse a livello territoriale garantisce efficacia e tempestività degli interventi. Lo Stato  dovrebbe prendere esempio dal nostro accordo con le parti sociali per disciplinare i nuovi criteri del welfare”.
Ufficio Stampa PAT, 24 giugno 2014

Con queste parole il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi ha accompagnato la firma del Protocollo per la Cassa in deroga, avvenuta oggi tra parti sociali e la Provincia. Col documento sottoscritto stamani, infatti, si rinnova l'impegno del Trentino a favore dei lavoratori di imprese artigiane, del terziario o industriali, che potranno accedere alla cassa integrazione in deroga e alla mobilità in deroga, nel momento in cui si ritrovano sospesi temporaneamente dall’attività lavorativa per motivi riconducibili a crisi di mercato. In particolare, l’intesa riguarda i dipendenti di piccole imprese sotto le 15 unità.
Lo stato di tutela dell’occupazione proseguirà nella sua efficacia fino al 31 dicembre prossimo, utilizzando le risorse ancora disponibili, pari a circa 2,3 milioni di euro.

In precedenza l’accordo, unico nel suo genere in Italia, era stato firmato alla fine del 2013 ed estendeva a queste categorie di lavoratori le tutele previste dal Governo. Negli scorsi giorni era arrivato il via libera della Commissione provinciale per l'impiego. A differenza di quasi tutte le altre Regioni, impegnate a ricercare le risorse per far fronte, ancora, agli impegni previsti per il 2013, il Trentino può continuare ad accogliere le domande via via avanzate, fino a fine 2014. Lo status comprende anche la mobilità in deroga: in Trentino ai lavoratori che hanno perso il lavoro vengono garantiti sei mesi in più di sostegno al reddito, rispetto ai dodici riconosciuti dallo Stato con l’Aspi. 

“Il protocollo sottoscritto oggi non prevede il ricorso a stanziamenti aggiuntivi - ricorda Olivi - ma verranno utilizzate le risorse residue: questo a conferma che, da parte nostra c’è stata una gestione oculata e corretta degli strumenti a sostegno del reddito. L’intesa con le parti sociali rappresenta l’ennesima riprova che l'Autonomia funziona anche in questo campo e che la gestione delle risorse a livello territoriale assicura efficacia e tempestività degli interventi. Non sarebbe male – ha aggiunto il vicepresidente, – se lo Stato prendesse esempio dal nostro accordo per disciplinare i nuovi criteri del welfare. In Trentino continueremo quindi a sostenere i lavoratori e le imprese in difficoltà, in attesa nel nuovo provvedimento del Governo, annunciato ma non ancora operativo. Nel caso di varo delle nuove misure da parte del Governo, il Trentino provvederà a riconfigurare gli strumenti già individuati, valorizzando l’autonomia decisionale”.

Il Protocollo per la Cassa in deroga estende i benefici per lavoratori e imprese fino al 31 dicembre prossimo. L’intesa è stata firmata stamani dal vicepresidente e assessore provinciale alla o sviluppo economico e lavoro, Alessandro Olivi, e dalle parti sociali. Il precedente protocollo di intesa era stato siglato tra la Provincia e le parti sociali lo scorso 30 dicembre. La firma arriva dopo che, negli scorsi giorni, era arrivato il via libera della Commissione provinciale per l’impiego, la quale aveva discusso il tema degli ammortizzatori sociali in deroga.

Gli ammortizzatori in deroga potranno contare su una disponibilità di risorse è pari a circa 2.300.000 euro: questo consentirà di proseguire gli interventi sia di cassa integrazione in deroga che di mobilità in deroga. La disponibilità delle risorse residue - assegnate dallo Stato in massima parte nel 2013 - si deve all’attenzione riservata dalle parti nella precedente scrittura dei criteri di accesso agli ammortizzatori. “In questi mesi - ha sottolineato dall'assessore Olivi - abbiamo saputo coniugare l’esigenza di rispondere ai bisogni di tutela con quella di rendere la spesa efficiente. Oggi non sono molti i territori regionali che possono disporre di risorse per accogliere le nuove istanze di sostegno”.

L’accordo di oggi colma il vuoto che si sarebbe potuto creare per gli ammortizzatori sociali, nell’attesa che il Governo emani il decreto per la regolamentazione, andando a modificare o integrare gli interventi garantiti sino ad oggi dalle Regioni e dalle Province autonome.

A fronte della disponibilità delle risorse è stato necessario introdurre alcune restrizioni nei requisiti di accesso ai diversi strumenti. “Nell’incertezza sui tempi di entrata in vigore del decreto - ha ribadito Olivi - abbiamo deciso di sottoscrivere il nuovo accordo valevole fino all’entrata in vigore del decreto statale. L’accordo conferma le regole esistenti per gli interventi di cassa integrazione e prevede la possibile concessione di nuovi interventi di mobilità in deroga per i lavoratori di età pari o superiore a 50 anni al momento del licenziamento, licenziati per giustificato motivo oggettivo e cessati dal godimento dell’indennità di disoccupazione”.