«Rossi non sia nervoso. Il Pd pone temi veri»

«Non capisco l’insofferenza e il nervosismo del presidente Rossi. Le scelte difficili hanno bisogno di un confronto serio, il Pd non fa le pulci ma ha posto temi politici veri, sull’operazione LaVis e sull’addizionale Irpef. Il momento è talmente complicato che non serve un uomo solo al comando, serve una squadra forte, rispetto reciproco ed equilibrio». Così Giulia Robol, segretaria provinciale del Pd, il giorno dopo il duro scontro dentro la giunta provinciale.
"Trentino", 25 giugno 2014

Da una parte il governatore Ugo Rossi, dall’altra gli assessori Pd Alessandro Olivi e Donata Borgonovo Re.
Segretario Robol, qual è lo stato dei rapporti dopo il difficile passaggio di lunedì in giunta? A me dispiacciono le prove muscolari. Da parte di Rossi non dev’esserci insofferenza verso il Pd. Io sono per i buoni rapporti di coalizione, ma il Pd è il primo partito e rivendica di dire la sua sulle scelte importanti, con la responsabilità del consenso ricevuto. Non si può pensare che certe delibere arrivino in giunta blindate. I passaggi difficili hanno bisogno di un confronto serio che può anche portare a rivedere certe decisioni.

Parliamo del caso LaVis. Come giudica questo passaggio? La situazione è evidentemente molto delicata, non possiamo nascondercelo. Con questo tipo di importi e con il pregresso della LaVis, non si poteva pensare che in giunta sarebbe stata una passeggiata. Il Pd ha posto un problema, quello della sostenibilità di questa operazione. Perché sempre più saremo chiamati a scegliere quali realtà vanno aiutate e su quali è necessario tirare il freno a mano.

Lei ritiene che la LaVis sia di quelle da aiutare ancora? Sono consapevole che è in gioco il destino di molte famiglie. Ma qui non c’è un problema tecnico, tecnicamente sono certa che la delibera contiene tutte le garanzie del caso per la Provincia. Qui dobbiamo alzare il tiro dal punto di vista politico.

Ovvero? Il salvataggio di oggi può essere una boccata d’ossigeno, ma il punto è come immaginiamo il futuro del polo del vino in Trentino, qual è lo scenario di lungo periodo. Perché ormai tutti concordano sul fatto che tre poli non stanno più in piedi.

Ma intanto il salvataggio va fatto? Personalmente avrei affiancato alla delibera approvata ieri dalla giunta un’altra che prefigura un percorso di lungo periodo e che dica cosa deve diventare la LaVis. Altrimenti tra tot mesi ci troveremo punto e a capo. Perché sappiamo che i 10 milioni non basteranno. E la boccata di ossigeno può servire, va bene, ma non possiamo permetterci tra sei mesi di dare altri 10 milioni così. Anche perché Rossi giustamente continua a ripetere che non ci sono soldi per tutti, ma poi allora devi spiegare perché ci sono per la LaVis.

Lunedì c’è stata una forte tensione tra Rossi e l’assessora Borgonovo Re. Episodio archiviato? Non voglio drammatizzare, la nostra maggioranza è solida. Credo però che ci debba sempre essere rispetto reciproco. Donata Borgonovo Re stava facendo semplicemente un ragionamento rafforzativo per spiegare una scelta che alla fine è stata condivisa da tutta la giunta, questo non dovrebbe creare nessun problema. Guarderei comunque di più alla sostanza. Il momento è talmente complicato che non esiste che ci sia una sola persona che comanda e assessori che dicono di sì. Servono persone con cui interloquire.

Prevede strascichi sui rapporti di giunta? Non vedo a rischio i rapporti personali, penso però che l’equilibrio nella giunta sia un po’ acerbo. Quello costruito da Dellai era frutto di un lungo percorso, oggi il presidente Rossi deve trovare un equilibrio di squadra molto forte. Non serve disciplina di caserma, Olivi e Borgonovo Re hanno posto temi politici veri, che richiedono anche di essere spiegati.

Sulla delibera sulla riduzione dell’addizionale Irpef, Rossi però si è lamentato per le riserve espresse da Olivi sulla stampa. Anche in questo caso non vedo ragioni di prendersela. Noi non facciamo le pulci, l’obiettivo di tutti è lavorare per il bene della collettività e migliorare dove possibile i provvedimenti. Allora non capisco che fastidio dia un surplus di riflessione se questo può portare a indirizzare meglio l’aiuto, su categorie che non godono del bonus Irpef del governo.

Ieri Provincia e Cooperazione hanno firmato un protocollo di alleanza. Come lo valuta? La Cooperazione è uno dei pilastri del nostro tessuto economico-sociale, è giusto e doveroso riconoscerne il ruolo. Sappiamo che sempre più dovremo contare su noi stessi e sulle risorse che sapremo produrre. Nessuno ha la ricetta pronta, si troverà con un confronto franco e trasparente su un progetto di rilancio. Che anche per la Cooperazione passerà per necessari accorpamenti e qualche no. Questa sarà la legislatura delle scelte