E il presidente s’infuria con Borgonovo Re

La conferenza stampa sembra conclusa, il presidente Ugo Rossi è già in piedi pronto ad andarsene quando l’assessora alla salute Donata Borgonovo Re (Pd) chiede la parola. Poco prima aveva presentato due delibere del suo assessorato, sull’Azienda sanitaria e sul carcere, ma questa volta punta dritto al nodo del contendere, la delibera sul salvataggio di LaVis. L’assessora non aveva nascosto le sue perplessità sull’operazione di leaseback già alla vigilia della giunta. E ieri è intervenuta per ribadire: «Abbiamo avuto una discussione raffinata e approfondita - ha esordito - e abbiamo condiviso che la delibera di oggi è solo la dimostrazione della buona volontà della Provincia. Ma sono necessarie altre due condizioni per noi vincolanti...».
"Trentino", 24 giugno 2014

Due sedie più in là - in mezzo l’assessore Mauro Gilmozzi - il governatore si irrigidisce. Si gira verso il vicepresidente Olivi, che gli siede accanto e che aveva già risposto a una domanda sul caso LaVis. L’irritazione di Rossi monta visibilmente.

Intanto Borgonovo Re prosegue: «La prima condizione è che LaVis presenti un piano di risanamento degno di questo nome a Cooperfidi» (come a dire che finora il piano presentato degno non è parso, ndr)». «E poi dovrà esserci la disponibilità della Cooperazione e degli altri soggetti a cominciare dai creditori, ad affiancare la Provincia mettendo ciascuno il suo tassello...». A questo punto Rossi non si trattiene più: «La ringrazio, abbiamo un nuovo assessore all’agricoltura...», ironizza tagliente verso Borgonovo Re.

La quale non si scompone: «No presidente, abbiamo avuto una discussione lunga e faticosa. Mi preme sottolineare alcune cose e preferisco dirle qui invece che dopo quando i giornalisti ci cercheranno al telefono». Rossi ribatte: «Sì ma siamo in una conferenza stampa». Quindi si alza: «Va bene grazie», prova a chiudere la questione. Lo segue l’assessore del Patt Michele Dallapiccola, lui sì assessore all’agricoltura. Gilmozzi ha già abbandonato il campo.

Qualche minuto più tardi Borgonovo appare scossa per lo scontro pubblico con il presidente. Il quale lascia la sala al termine di una mattinata tesissima. Cominciata male fin dal mattino, in commissione regionale, dove è mancato il numero legale sull’assestamento di bilancio. Assente il capogruppo del Pd, Alessio Manica. E il governatore lo ha fatto notare: «Invece di fare le pulci su tutto, sarebbe meglio che garantiste il numero legale...».

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Per tre ore ieri mattina la giunta provinciale ha discusso della delibera per lo stanziamento di 8 milioni di euro (altri due li mette Cooperfidi) a favore della Cantina La Vis con un intervento di  leaseback  per l'acquisto di una porzione della sede di Lavis. C'è stata la relazione dell'assessore all'agricoltura  Michele Dallapiccola  a favore dell'intervento, perché il collega assessore alla cooperazione  Tiziano Mellarini , firmatario della delibera, non era presente. Poi la relazione tecnica del direttore generale  Paolo Nicoletti . Era già la seconda volta che la delibera veniva portata in giunta. Mellarini l'aveva presentata due settimane fa e già allora il Pd chiese approfondimenti.

Il presidente  Ugo Rossi  ieri era deciso, come aveva preannunciato, ad arrivare all'approvazione stoppando ogni tentazione di rinvio caldeggiata invece dagli assessori del Pd: il vicepresidente  Alessandro Olivi  con  Donata Borgonovo Re  e  Sara Ferrari , che erano determinati a non dare alcun via libera allo stanziamento dei soldi prima di avere in mano una dettagliata verifica della sostenibilità economica dell'operazione e del piano industriale della La Vis.

Alla fine la delibera è stata approvata specificando meglio però le condizioni per l'attivazione dell'intervento, che richiederà una nuova valutazione della giunta. Il passaggio chiave della delibera è quello in cui si prevede di «subordinare l'attivazione degli interventi approvati dalla giunta provinciale al completamento, da parte di Cooperfidi dell'istruttoria tecnica e, in particolare, alla verifica della sostenibilità economica del piano di risanamento anche - qualora necessario - attraverso modalità e procedure rafforzate, secondo quanto previsto dall'ordinamento e successivamente verificate dalla Provincia».

Ma le interpretazioni diverse su quanto approvato e il clima di tensione nel quale presidente e assessori si sono presentati in conferenza stampa, dopo la seduta di giunta con un'ora di ritardo visto il protrarsi della discussione, la dicono lunga su come la discussione sia stata aspra e difficile. Mentre per il governatore Rossi si può parlare di sostanziale via libera all'operazione, seppure con una serie di garanzie ulteriori, ieri sia il vicepresidente Olivi che soprattutto l'assessora alla salute Donata Borgonovo Re hanno evidenziato il fatto che non c'è ancora nulla di deciso. Rossi e Olivi, che erano seduti l'uno accanto all'altro, a stento si sono guardati in faccia.

Il presidente Rossi ha cercato in modo maldestro addirittura di impedire all'assessora Borgonovo Re di parlare, dicendo che l'incontro era finito. Nemmeno il Principe, Lorenzo Dellai, aveva mai tentato un intervento di censura così plateale. L'assessore ha preso comunque la parola e ha detto: «Questa delibera rappresenta una dimostrazione di buona volontà di uno degli attori che è la Provincia, ma ora è necessario che la Cantina La Vis presenti a Cooperfidi un piano di risanamento degno di questo nome e anche i creditori della cooperativa dicano la loro, poi si dovrà tornare in giunta per verificare se ci sono le condizioni». A questo punto Rossi ha perso le staffe e si è alzato dicendole: «Adesso vuoi fare anche l'assessore all'agricoltura?».