Il Pd si interroga dopo l'attentato

Dopo il lancio di una molotov addosso al portone d'entrata della sede del Partito Democratico in via Gazzoletti, il partito si prepara a lanciare un messaggio non solo di condanna, come già avvenuto, ma anche «educativo». A dirlo è stata ieri la segretaria provinciale Giulia Robol che ha annunciato che nell'assemblea mensile del partito che si svolgerà domani quello che è avvenuto l'altra notte sarà messo all'ordine del giorno.
G. Fin, "L'Adige", 15 giugno 2014


Intanto sul fronte delle indagini gli uomini della Digos stanno raccogliendo le immagini delle telecamere di privati ed esercizi pubblici situati nelle vicinanze e stanno sentendo numerosi testimoni. «Ovviamente - ha spiegato ieri Robol - abbiamo già condannato il gesto ma la mia sensazione è che gli autori abbiano voluto alzare il tiro rispetto ai semplici volantini del passato. Noi non siamo abituati a questo genere di situazioni e ritengo che questa cosa vada tenuta molto in considerazione vista anche la certa inquietudine che si è creata».

Un gesto che la segretaria del Pd tende però a non voler troppo ingigantire. «È stato un atto eclatante - spiega - per attirare l'attenzione  e non voglio ingigantire lo stato di preoccupazione che può generare nelle persone. Da parte mia spero che dietro a quello che è accaduto, non giustificabile, non ci fosse la seria volontà di fare del male a delle persone». Se poi una delle possibili motivazioni è stata quella di «attirare l'attenzione» è chiaro, spiega Giulia Robol, «che non può essere sottovalutato il gesto e il messaggio che è diventato più forte. Per questo la soglia di attenzione deve essere più alta per il futuro».

Una linea che sarà ribadita anche domani all'assemblea del Pd nella quale si cercherà di discutere e trovare eventuali proposte in risposta. «Sarà un momento durante il quale - spiega Giulia Robol - parleremo coinvolgendo un maggior numero di persone. Sarà in questo modo possibile che vengano fuori delle proposte anche per contrastare questo sistema. Gesti del genere noi non li abbiamo mai visti nei confronti di una forza politica e non vorrei fare similitudini con periodi passati». 

Ieri, il Pd trentino ha incassato la solidarietà anche di Antonella Nicolini e Renata Attolini, le due portavoce locali di Sinistra ecologia e libertà che condannano il ricorso ripetuto alla violenza (in precedenza il campo nomadi e la sede di Rovereto dello stesso Pd). Dura anche la presa di posizione dei comitati No Tav di Marco che si dissociano dall'accaduto. «Vogliamo ribadire - spiegano - che chi si esprime attraverso la violenza non esprime la posizione di centinaia di persone che da anni si oppongono alla realizzazione di un'opera inutile». G.Fin