Legge sui vitalizi, sale il pressing

TRENTO «Io personalmente sono favorevole alla restituzione dei 16 mila euro e penso che i consiglieri eletti nella XIV legislatura possano fare uno sforzo e dare anche loro un segnale». Giulia Robol, segretaria Pd, ieri ha riunito il coordinamento con il gruppo consiliare per fare il punto sui disegni di legge (il primo sui tagli ai vitalizi del passato, il secondo sul nuovo assetto pensionistico per il futuro) che domani torneranno in commissione.
"Trentino", 12 giugno 2014


«La situazione si sta facendo sempre più intricata», ammette Robol. Arrivati alla stretta finale - con il voto in aula annunciato ai primi di luglio - le pressioni e le frenate si moltiplicano. E non sono solo i niet degli ex consiglieri, già pronti ai ricorsi contro il taglio ai vitalizi. Ora a scricchiolare è la norma che prevede che i consiglieri eletti per la prima volta nel 2008, una quarantina, che a fine legislatura hanno incassato 211 mila euro accumulati in 5 anni di versamenti contributivi, restituiscano gli interessi maturati dal fondo pensione, pari a 16 mila euro. Incasso totale previsto 500 mila euro.

«Dal punto di vista politico su questo c’era un accordo di maggioranza», spiega il capogruppo Upt Gianpiero Passamani, «ma ora l’Ufficio di presidenza sta approfondendo la tenuta giuridica». Basterebbe un ricorso per far crollare l’impianto, ha osservato il presidente del consiglio regionale Diego Moltrer. Fin qui obiezioni sul punto non si erano levate, ma giunti al dunque sono prontamente arrivate.

Il Pd ha 5 consiglieri interessati (Olivi, Dorigatti, Civico, Zeni, Ferrari). «Tutti sono disponibili a restituire - si affretta a chiarire il capogruppo Alessio Manica - il problema oggi è di garantire norme coerenti. Non si può chiedere a certi di restituire gli interessi, e non prevedere la stessa cosa per chi potrà riscattare i propri contributi rinunciano in quel caso al vitalizio (come ha fatto per esempio in passato Mauro Bondi)».

Lunedì prossimo è previsto il voto sui due disegni di legge. I capigruppo della maggioranza trentina hanno sollecitato un vertice regionale con il presidente Rossi, dove anche la posizione della Svp sia finalmente chiara sul tavolo. «L’importante è chiudere questa partita e ridare credibilità alla politica», avverte Robol, «sulla tenuta giuridica possono esser mille punti di domanda, ma a questo punto serve coraggio».

Ieri il Pd continua a considerare irrinunciabile i 66 anni di età pensionabile, senza possibilità di anticipo. Stessa linea dell’Upt: «È una partita che si sta complicando ma il nostro atteggiamento non cambia», avverte la segretaria Donatella Conzatti, «siamo per una linea rigida e per chiudere in fretta. Non è populismo, ma un messaggio di realtà». (ch.be.)