«Non appena ci sarà il nuovo regolamento del fondo family come lo stanno impostando e la legge sui vitalizi, confermo che restituirò tutto quanto ho ricevuto». Aldo Marzari, ex consigliere regionale, già alla prima assemblea del fondo family, quello in cui sono congelate parte delle quote assegnate tramite gli anticipi d'oro, aveva chiesto di poter restituire quanto ricevuto assegnandolo al Consiglio regionale. "L'Adige", 8 giugno 2014
Ma, in quell'occasione, tre mesi fa, la risposta dei responsabili del fondo (la società di gestione del risparmio Pensplan Invest) era stata in linea con le regole fissate in precedenza. Ovvero che, senza una modifica del regolamento possibile solo con i due terzi dei consiglieri proprietari di quote, non sarebbe stato possibile per chi, come lui, lo volesse fare, ridare le proprie quote al Consiglio e rinunciare quindi a tutto quanto ricevuto. Oppure, come previsto dal disegno di legge, viene inserita la possibilità di aprire la strada alle restituzioni, tramite una modifica legislativa appunto.«Quello che è uscito dalla commissione legislativa - spiega Marzari - è un buon segnale, perché si autorizza a modificare i regolamenti attraverso la legge. A questo punto diventerebbe possibile la restituzione».Marzari ribadisce la volontà di ridare sia l'anticipo liquido sia le quote del fondo family. «Io restituirò tutto: appena viene varata la legge e me lo comunicano restituisco il tutto, detratte le spese che ho già fatto e che documenterò con i bonifici: si tratta della beneficenza che ho versato prelevandola da quanto avevo ottenuto in contanti». Rispetto alle posizioni degli ex consiglieri che minacciano ricorsi al Tar e alla Corte costituzionale ripetendo il refrain in ogni occasione, Marzari è critico. «La leggo come un tentativo strumentale - spiega l'ex consigliere regionale - quello di minacciare i ricorsi mi pare un modo per sperare che qualche norma venga alleggerita. Insomma, usano la deterrenza per provare ad ammorbidire la cosa». Per Marzari che spiega di non partecipare alle riunioni degli ex e quindi di non voler andare neppure a quella del prossimo giovedì, chi si lamenta non dovrebbe farlo. «In realtà secondo me anche dal punto di vista di chi difende lo status quo sui vitalizi, non mi pare che la riforma in arrivo sia tale da mettere in ginocchio le persone». Il riferimento è al fatto che, anche dopo i tagli, in tasca agli ex rimarranno fino a 800.000 euro di anticipi, che se non sono più d'oro, d'argento almeno si possono definire. «Quella che è uscita dalla commissione mi pare una soluzione equa» conclude Marzari. In realtà, da parte degli ex si sono già affilate le armi: in questi giorni è arrivato in porto il primo ricorso al Tar contro la richiesta dei 5 Stelle di abolire tutti gli anticipi d'oro. E il presidente Franz Pahl ha già annunciato che a breve si ricorrerà contro la legge, non appena sarà approvata.
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