TRENTO Vuoi rinunciare al vitalizio? Puoi chiedere la restituzione di tutti i contributi versati. C’è anche questo nella riforma dei vitalizi che domani approderà nella I commissione legislativa regionale, dove si attendono le tabelle con le cifre delle decurtazioni. I consiglieri che non hanno ancora maturato il diritto al vitalizio potranno scegliere il vitalizio o chiedere la restituzione dei contributi versati, fino a un massimo di quattro legislature. Una super liquidazione da centinaia di migliaia di euro (nelle ultime due legislature i consiglieri hanno versato circa 400 mila euro di contributi). "Trentino", 5 giugno 2014
L’opzione esisteva anche in passato ed è stata scelta da pochissimi consiglieri. Il Pd: pensione a 66 anni. Con la commissione di domani inizia la corsa per arrivare ad approvare i due disegni di legge della riforma entro la sessione del consiglio regionale del 7 luglio, l’obiettivo che si è data la maggioranza. Si restringono i tempi per chi vuole ottenere modifiche al testo. Il Pd trentino, che ieri ha riunito ilgruppo, ribadisce l’età pensionabile a 66 anni e chiederà la cancellazione della possibilità di anticipare a 60 anni (con decurtazione del vitalizio del 2% per anno). Altra richiesta: la previsione di un fondo sociale per le famiglie e l’occupazione a cui destinare le somme recuperate e aperto a versamenti futuri. Gli ex. Ieri si è riunito il direttivo dell’associazione degli ex consiglieri e questa mattina ci sarà la riunione del gruppo Svp e della Parteileitung con i propri ex consiglieri. La strategia è definita e Franz Pahl la ribadisce: polemica ad alzo zero con il presidente regionale Ugo Rossi, «che vuole punire i “vecchi” ma risparmia se stesso e tutti i “nuovi” della scorsa legislatura che hanno ricevuto i 210 mila euro di contributi versati e non verranno penalizzanti in alcun modo». Margini di manovra Pahl non ne offre, almeno ufficialmente, visto che boccia come illegittima la violazione «del contratto che abbiamo firmato con Pensplan», cioè l’esistenza stessa di una legge che metta mano alla riforma del 2006. In realtà si potrebbe aprire una trattativa ulteriore su punti come, ancora Pahl, «l’inaccettabile taglio di un altro 20% ai vitalizi». Ma l’umore di molti consiglieri Svp verso gli ex è burrascoso. Tra l’altro la legge consente ai pensionati di revocare l'attualizzazione, restituendo la somma ottenuta e tornando al vitalizio precedente, ma decurtato del 20%. I testi. La riforma è composta dai disegni di legge n. 8 e n. 9, che mirano a una parziale marcia indietro rispetto ai 53 milioni (netti) anticipati come liquidazione-indennizzo a consiglieri ed ex consiglieri in cambio di una riduzione a 2800 euro dei vitalizi presenti e futuri. Il ddl n.8 è intitolato «Interpretazione autentica dell’articolo 10 della legge regionale 21 settembre 2012 n.6». È il cuore del caso «pensioni d’oro», perché riguarda il meccanismo delle attualizzazioni, vale a dire la quantificazione dell’anticipo cui ogni consigliere aveva diritto in base a criteri come aspettativa di vita e tasso di sconto. I parametri, si legge nella relazione, «si sono rivelati successivamente non consoni a criteri di equità e ragionevolezza». Stop dunque alla aspettativa di vita maggiorata del 13,6% e al tasso di sconto generoso dello 0,81% grazie alla nuova curva dei tassi medi adottati. Tra i passaggi fondamentali, la messa in discussione degli anticipi stessi a chi non ha raggiunto l’età pensionabile. I non pensionati dovranno restituire gli anticipi. I pensionati che hanno beneficiato dell’attualizzazione con condizioni più favorevoli di quelli previsti dalla nuova legge dovranno restituire la parte in eccesso. Il ddl n.9 riguarda il nuovo regime pensionistico per i consiglieri, basato su versamenti contributivi anche da parte della Regione da cui verranno però scalati i contributi figurativi eventualmente già percepiti. Prevede l’età pensionabile a 66 anni (a 60 anni con penalizzazione) e la riduzione del 20% degli assegni vitalizi. Confermato il cumulo massimo di 9000 euro al mese con vitalizi da parlamentare. I risparmi. Dai tagli alle attualizzazioni, dovrebbero tornare alla Regione 45 milioni di euro sui 90 milioni lordi erogati. Ogni pensionato avrà una decurtazione diversa sugli anticipi ricevuti, sulla base dell'età e del numero di legislature fatte. Si va dal minimo del 6,34% per gli over 80, a un massimo del 40,46% per gli under 60. (fr.g.)
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