Delrio salva l'Autonomia

Delrio promette al Trentino in ansia per i bilanci: «Regole certe e capacità di spesa". E ha annunciato che il Governo farà presto una proposta complessiva e stabile". Conferma le nuove deleghe su Agenzia delle entrate e giustizia, ma al modello del residuo fiscale preferisce l’assunzione da parte delle Province «speciali» di una quota parte del debito pubblico.
L. Patruno, "L'Adige", 31 maggio 2014


«Noi pensiamo che le autonomie speciali possano diventare di nuovo protagoniste dello sviluppo del Paese con regole certe e con capacità di spesa». Il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Graziano Delrio, braccio destro del premier Matteo Renzi, ieri pomeriggio era a Trento come protagonista del Festival dell'Economia, e prima di iniziare il dialogo con Alan Krueger, ex consigliere economico di Barack Obama, ha affidato a una breve risposta il compito di tranquillizzare le ansie della Provincia di Trento, impegnata nella strenua difesa dei suoi bilanci dalle incursioni romane.

Entro questa settimana il governatore Ugo Rossi attendeva di essere chiamato nella capitale per verificare la possibilità di chiudere un nuovo patto per dare stabilità e certezza ai rapporti finanziari fra la Provincia e lo Stato. Invece l'incontro è stato rinviato. Se ne riparlerà fra due settimane, ma intanto il governo non sta fermo, almeno a giudicare dalle parole del sottosegretario, che è stato anche ministro per gli Affari regionali del governo Letta.

«Abbiamo parlato con il presidente Rossi anche adesso, - ha aggiunto Delrio scendendo proprio insieme al presidente della Provincia autonoma dall'auto blu che l'ha portato all'auditorium, - stiamo proseguendo un dialogo molto costruttivo e serio per l'affidamento alle due Province di Trento e Bolzano di alcune deleghe e molto presto il governo sarà in grado di fare una proposta complessiva e stabile, non occasionale, di relazioni con le autonomie, che possano risolvere i problemi che ci sono stati segnalati».

Delrio non ha voluto rispondere alla domanda specifica se il governo accoglierà o meno il meccanismo proposto da Trento e Bolzano, quello del «residuo fiscale», per dare criteri certi sui livelli di compartecipazione al risanamento dei conti pubblici. In sostanza, le due Province autonome propongono un modello basato sulla differenza fra i gettiti erariali prodotti dal territorio e le spese complessive dello Stato in favore di quel territorio. Ma il sottosegretario con un sorriso ha glissato ribadendo solo che presto il governo presenterà la sua proposta. Ed è ormai chiaro che questa proposta avrà presupposti diversi, anche se nella promessa di Delrio dovrebbe garantire di raggiungere lo stesso obiettivo, ovvero «regole certe e capacità di spesa», che è quello che Trento e Bolzano chiedono.

L'orientamento del governo spiega il presidente della Provincia, Ugo Rossi, al termine del breve colloquio con Delrio, sarebbe quello di basarsi non sul criterio del residuo fiscale ma sulla definizione di una quota degli interessi sul debito dello Stato che le due Province dovrebbero accollarsi, da concordare con norma di attuazione. «Il governo - aggiunge Rossi - sta ancora confezionando la sua proposta. Giovedì Delrio si è confrontato con il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, che domani (oggi per chi legge, Ndr.) avremo qui al Festival e con il quale avremo occasione di parlare, e con il sottosegretario Gianclaudio Bressa, proprio per analizzare la nostra soluzione e arrivare a una controproposta».

Le deleghe in discussione sono quelle sulle Agenzie fiscali e l'amministrazione della giustizia. Davanti alla Corte costituzionale, intanto, pendono ricorsi delle due Province contro le richieste unilaterali dello Stato dal 2010 in poi per 6 miliardi di euro.