RIVA - Il PD dei record si sveglia in paradiso

In città i dem toccano il 43, 2%, M5S doppiato, frenano Upt e Patt. Zanoni: "A noi il futuro candidato sindaco". Sulle note dell'Europa e spartito di Matteo Renzi, anche a Riva il Partito Democratico mette le ali e si risveglia in paradiso. Mille voti in più delle recenti provinciali e senza (o forse per questo) un candidato di riferimento del territorio. Tre punti percentuali oltre la media nazionale e quasi uno sopra quella provinciale.
P. Liserre, "L'Adige", 27 maggio 2014

La conferma di un trend che nonostante qualche frizione interna è in costante crescita dal 2008 ad oggi. Il Pd vola in un contesto generale che peraltro, e questa è un'altra sorpresa del voto rivano di domenica, fa registrare una timida controtendenza in termini di affluenza alle urne con un 2% in più di votanti rispetto alle provinciali di ottobre.
E mentre il sindaco Adalberto Mosaner sottolinea che «ha prevalso il senso di fiducia e di speranza» e il presidente della Comunità di Valle Valandro gioisce perché «anche a Riva è stata premiata e riconfermata la visione riformista di Renzi», il segretario dem ha già convocato il direttivo di Circolo per la serata di giovedì e si prepara, assieme al direttivo stesso, a fissare la data dell'assemblea cittadina che di fatto avvia il lungo cammino verso le elezioni comunali della prossima primavera. Intanto però un paio di «bordate» le tira a caldo (vedi articolo a destra, ndr.), bordate che difficilmente oggi faranno fare i salti di gioia agli alleati, a cominciare da Patt e Upt.
L'asse Unione-autonomisti che ha sostenuto la candidatura Dorfmann non esce col sorriso bensì con un modesto 4,4% dal turno elettorale di domenica. Poca roba, molto meno di quanto ci si aspettasse anche dai vertici delle due forze politiche. Un risultato che ridimensiona la spinta autonomista locale e conferma il momento estremamente delicato dell'Unione.
Il voto europeo piega ma non spezza il MoVimento 5 Stelle che appena un anno fa, alle politiche del febbraio 2013, anche all'ombra della Torre Apponale era risultato seppur di pochissimo il primo partito in città mettendosi alle spalle pure il Partito Democratico. I «pentastellati», che a Riva sono ancora in fase di strutturazione per preparare lo «sbarco» ufficiale alle comunali 2015, guadagnano oltre 600 voti assoluti rispetto alle provinciali di ottobre ma ne perdono quasi 900 sul confronto con le politiche 2013. Ad oggi comunque l'M5S è il secondo partito a Riva, seppur doppiato, come nel resto d'Italia, dalla valanga democratica. Dopo la diaspora e il tracollo dell'autunno scorso, la nuova Forza Italia raccoglie quasi 900 preferenze, pari al 13%, risultato comunque lontanissimo da quello di cinque anni fa (e anche allora, più di oggi, c'era la presenza di Berlusconi) quando l'allora Pdl arrivò al 31,7%.
Perde terreno la Lega Nord sempre rispetto al 2009 ma recupera consensi se si confronta il dato con le provinciali di ottobre (174 assoluti, quasi due punti percentuali). Mentre cresce seppur di poco Fratelli d'Italia e ottiene un buon risultato la «Lista Tsipras» che raggiunge il 3,6%. In caduta libera invece le liste più prettamente di centro con il Nuovo Centrodestra che arriva ad un modesto 2% e Scelta Europea appena allo 0,5%. Così come prosegue l'emorragia di voti dei Verdi che dopo il flop delle provinciali di ottobre (2,8%, con un meno 5 rispetto alle provinciali del 2008) oggi si deve accontentare di un ancor più misero 1,7 che in voti assoluti significa appena 113 preferenze. E la stessa sorte tocca anche a quel che resta dell'Italia dei Valori che a Riva fa ancora peggio: alle europee del 2009 viaggiava oltre l'8%, oggi è sotto il punto percentuale con appena 48 voti raccolti.

Miglior «battesimo» non poteva capitargli. Alessio Zanoni, assessore ai lavori pubblici della giunta Mosaner dopo essersi occupato di bilancio e patrimonio in parte della legislatura Molinari, è segretario democratico del Circolo di Riva, Tenno e Nago-Torbole dal dicembre scorso. E quello di domenica era di fatto il suo primo test elettorale. Manco glielo avessero giurato uno per uno tutti gli elettori democratici, ci avrebbe creduto che il suo Pd, anche a Riva (seppur un po' meno rispetto ad Arco, Rovereto e Trento) avrebbe sfondato abbondantemente il muro del 40% attestandosi ad uno storico 43,2%.
«Un buon risultato che però va contestualizzato in una situazione particolare - osserva Zanoni - C'è un voto molto forte di opinione su Renzi ma anche un voto di paura rispetto ad una deriva sfascista che ritengo avremmo rischiato qualora si fosse affermato Grillo». 
Ben presto però l'analisi di Zanoni si sposta su un terreno più strettamente locale: «Il MoVimento 5 Stelle è calato ma osservo che un segnale importante giunto dalle urne è che anche il Patt, in parte assieme all'Upt, non ha retto a Riva. Per non andare tanto lontani, il 4,4 raccolto in città è la metà esatta in termini percentuali del risultato conseguito ad Arco. Quindi - sibila il segretario Pd - che ognuno tenga i piedi nelle sue scarpe...».
La battuta non è fuori luogo e fine a sé stessa ma di fatto apre ufficialmente le danze in vista della trattativa che nei prossimi mesi dovrebbe tenere insieme il centrosinistra autonomista ed individuare il candidato sindaco di coalizione per le comunali del 2015: «Il Partito Democratico ha l'onore e l'onere di presentare il candidato sindaco, condiviso con gli alleati - scandisce senza tanti giri di parole il segretario - E se Adalberto Mosaner sarà disponibile a guidare nuovamente la coalizione, ritengo abbia tutte le carte in regola per farlo. Una cosa dev'essere chiara, e lo dirò anche a Trento: Riva non sarà la stanza di compensazione del Trentino».
Zanoni non pensa ad un Pd «autosufficiente» ma - osserva - «se qualcuno verrà a chiederci di passare la mano, siamo pronti ad andare da soli. E una lista civica guidata da un nome altisonante della politica locale facciamo presto a trovarla». L'ultimo pensiero va in parte al Movimento 5 Stelle: «Nel nostro territorio, in particolare ad Arco, si è distinto per una forte difesa dell'ambiente - osserva Zanoni - E di ambientalismo, non talebano e fatto di barricate, ne abbiamo bisogno, serve come l'oro».  

Renziano della prima ora, il presidente della Comunità di Valle  Salvador Valandro sottolinea come anche a Riva «il risultato del Pd è merito di Matteo Renzi e di chi ha capito la voglia riformista e innovativa che il premier esprime, non necessariamente solo iscritti del Pd. Fare, darsi da da fare, avere coraggio: questo chiedono i cittadini. Questa la strada da seguire. È un ragionamento coinvolgente che va oltre i confini del Pd»

È il dato sull'affluenza e la partecipazione al voto il primo che il sindaco Adalberto Mosaner sottolinea nella sua analisi elettorale: «Rispetto alle provinciali di ottobre i votanti sono aumentati e questo è già un segnale positivo. Abbiamo assistito ad una brutta campagna elettorale. Ora mi auguro che si smetta di insultarsi e di urlare e cerchi di riportare la politica nell'alveo del confronto e del ragionamento».