TRENTO - Risultato storico: il PD in città sfiora il 50%

Uragano Renzi soffia fortissimo anche in Valle dell'Adige e in questa tornata europea spazza via i tentativi di resistere di un centrodestra diviso e in cerca di identità, sia a livello nazionale che locale. Il Partito Democratico ha raggiunto in città un risultato storico, sfiorando la barriera del 50% e attestandosi a quota 49,7%. Andreatta: "Risultato lusinghiero verso il 2015. Un successo degli amministratori".
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F. Gottardi, "Corriere del Trentino", 27 maggio 2014



E nel caso trentino non vale la considerazione che il Pd ha tenuto i suoi voti e il calo di affluenza ha finito per penalizzare tutti gli altri; anche in valore assoluto infatti le crocette sul simbolo del partito sono in netta ascesa. Basti dire negli ultimi anni mai era stata superata in nessuna elezione quota ventimila mentre stavolta si è arrivati a poche decine di voti da venticinquemila.

Il secondo partito cittadino si conferma il Movimento 5 Stelle, che rispetto alle politiche di un anno fa però quasi dimezza i voti, passando dai 13.364 che erano valsi più del 20% ad appena 7.430, che pongono comunque i grillini nettamente più avanti di tutto il resto dell'opposizione.
Al terzo posto c'è Forza Italia, rediviva dopo il flop di Forza Trentino che nelle provinciali dello scorso ottobre aveva raccolto solo 2.444 voti e il 4,82%. Col voto di domenica i forzisti sono vicini al raddoppio, anche se rimangono lontanissimi dalle percentuali, pur disastrose rispetto al passato, del resto d'Italia. E non se la passano meglio neanche gli altri partiti di centrodestra, ridotti a percentuali di purea testimonianza. Con la sola eccezione della Lega Nord, che con 3.572 voti e lil 7,08% tutto sommato tiene botta.
Le indicazioni di voto a favore della Svp e del riconfermato europarlamentare sudtirolese Herbert Dorfmann da parte di Upt e Patt hanno portato nella cascina della Stella Alpina 3.116 voti da parte degli abitanti del capoluogo, segno che una parte degli elettori dei due partiti hanno preferito questa volta dare un sostegno esplicito al governo, seguendo l'esempio del senatore upitino Vittorio Fravezzi. 

Da segnalare poi il buon risultato della sinistra radicale rappresentata dalla Lista Tsipras, che ha avuto più di tremila voti e oltre il sei per cento in città.
Il plebiscito democratico ottenuto in città deve dunque moltissimo alla nuova leadership nazionale ma indubbiamente è anche l'ennesima conferma della buona opinione che i cittadini hanno del governo locale guidato da Alessandro Andreatta. E il sindaco beneficierà di un risultato del genere nell'ottica di una ricandidatura alla guida della coalizione di centrosinistra autonomista in vista delle elezioni comunali della primavera dell'anno prossimo.Il diretto interessato evita peraltro di insistere troppo su questo punto, dopo essere comunque stato investito appena pochi giorni fa del ruolo di leader cittadino dalla segretaria provinciale del Pd, Giulia Robol (che ieri peraltro appariva da questo punto di vista molto più prudente per non attirarsi ulteriori critiche da parte degli alleati).
«Quando si tratta di voto utile - dichiara Andreatta - i democratici attirano anche quella parte di elettorato che per vari motivi aveva scelto altri schieramenti. Il dato è anche una chance per guardare al futuro di un partito che va ulteriormente strutturato. È un risultato che non può essere archiviato come episodio legato alla circostanza delle consultazioni per il Parlamento europeo ma che dimostra un grado di consapevolezza politica, anche in vista delle elezioni comunali del 2015.
I dati di riferimento a livello provinciale, con il Pd che ha raccolto il 42,35% dei voti, e la coalizione Svp/Patt/Upt con il 12,02% - ha concluso il sindaco - danno anche la misura di un rapporto di forza che vede i democratici in grado di conquistare anche chi tendeva all'astensionismo, e sicuramente questo avrà un certo peso anche per la politica provinciale».
Il successo del Pd è spalmato un po' su tutta la città e non ha la bandierina di un quartiere o di una circoscrizione in particolare. In cinque circoscrizioni su dodici il partito ha comunque ottenuto più della metà dei voti validi. Il picco più alto lo ha raggiunto sulla collina est con uno stellare 53,79% a Povo e con il 53,61% a Villazzano. Superato il 50% anche sull'Argentario, in Centro storico-Piedicastello e San Giuseppe-Santa Chiara. Il consenso più basso, si fa per dire, il partito del sindaco lo ha raccolto a Gardolo con il 43,87%.Tra gli altri partiti solo il Movimento 5 Stelle raggiunge costantemente la doppia cifra, andando a sfiorare il venti per cento nella circoscrizione di Meano.
Tutti gli altri stanno sotto il dieci, a parte Forza Italia che nell'Oltrefersina raggranella il 10,01%. Da segnalare un buon 9,97% della Lega Nord a Gardolo, il 9,28% della Svp a Povo, un lusinghiero 7,95% della Lista Tsipras nella circoscrizione San Giuseppe-Santa Chiara.

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