"Il voto, unico antidoto al populismo imperante"

L'appello del Presidente Dorigatti agli elettori
L'attacco: no a chi lancia parole d'ordine ad effetto e slogan qualunquistici. La preoccupazione: siamo di fronte al rischio di una degenerazione democratica.
L'Adige", 22 maggio 2014


«Di fronte al crescente senso di astensione e di abbandono e davanti agli inviti, nemmeno molto occulti, a favorire lo "sfascio" delle istituzioni nazionali e comunitarie, al di là di ogni considerazione di parte, mi permetto solo alcune brevi osservazioni, nella consapevolezza che, comunque vadano le cose, questo voto inciderà sul destino di tutti noi e dei nostri figli, in modo tutt'altro che marginale». Ad affermarlo, in vista delle elezioni europee del 25 maggio, è il presidente del Consiglio provinciale di Trento, Bruno Dorigatti.

Il quale - sottolineando come il continuo ricorso al meccanismo referendario «abbia trasformato l'abitudine all'esercizio della democrazia in un peso eccessivo e quindi in una latente, quanto progressiva, sfiducia nelle potenzialità stesse della democrazia» - avverte che oggi c'è un clima di «disagio diffuso», «preda facile del populismo e delle demagogie, dispiegatesi in una sorta di eterno comizio dove, all'impegnativo piano del dibattito e del confronto, si sono anteposte parole d'ordine ad effetto e slogan qualunquistici».

Per Dorigatti stiamo vivendo «un'evidente crisi della rappresentanza e della partecipazione» che determina, a sua volta, abbandono, spaesamento e deleghe in bianco su ogni questione di rilievo.«Pare, purtroppo, non trattarsi solo di un atteggiamento momentaneo, quanto piuttosto di una "cultura" che si va facendo sempre più largo, anche in virtù della sua veicolazione rapida grazie alle moderne tecnologie e che per questo preoccupa ancor più, nella consapevolezza di cosa dietro ad essa, spesso, si cela».

«L'unico efficace rimedio possibile di fronte al rischio di una degenerazione democratica - sostiene Dorigatti - è allora quello del ritorno consapevole e convinto alla forza straordinaria delle partecipazione. Votare non è infatti un atto meccanico, né un rito vuoto. Votare significa assumersi la responsabilità di essere cittadino e non suddito. Votare è un dovere, ma anche un atto di rispetto e di omaggio alla libertà.

Votare vuol dire disegnare il domani abitato dai nostri figli.Votare è la misura della civiltà di un popolo e del suo senso di speranza. Votare è la volontà che si fa concretezza. Votare è la risposta più ferma ed intelligente alla barbarie che si sta allargando dentro il nostro tempo. Votare è quindi ed infine, espressione alta del nostro vivere».