Le sottoscritte segretarie del Partito Democratico del Trentino (Pd) e dell'Unione per il Trentino (Upt), in rappresentanza degli organi competenti dei rispettivi partiti, confermano la volontà di riformare quanto prima la legge sui vitalizi indicando la soglia dei 66 anni per la percezione del vitalizio senza possibilità di anticipo.Giulia Robol PD - Donatella Conzatti Upt, 19 maggio 2014
Il trattamento che spetta agli ex consiglieri dev'essere simile a quello di tutti gli altri lavoratori e, quindi, su base contributiva e senza possibilità di anticipo rispetto all'età pensionabile.
Le sottoscritte ribadendo tempi rapidi per l'approvazione della riforma indicano a fine giugno 2014 il termine massimo. Poi auspicano un'accelerazione sui molti temi in agenda che più interessano la vita della gente.
Le segreterie di Pd e Upt chiedono con forza e congiuntamente ai propri consiglieri che non si perda ulteriore tempo nella discussione se la legge di riforma dovrà essere in futuro votata a voto segreto o palese e chiedono di mettere da subito in minoranza coloro che tentano di non riformare in modo equo la legge del 2012.
I consiglieri in carica e gli ex consiglieri, ivi compresi i membri degli esecutivi presente e trascorsi, che non si adegueranno alle direttive dei rispettivi partiti ne risponderanno alle segreterie. LEGGI IN PROPOSITO:
Maggioranza compatta: 66 anni senza anticipi, "Trentino", 20 maggio 2014
TRENTO Se non è un ultimatum, poco ci manca. È quello delle segretarie di Pd e Upt, Giulia Robol e Donatella Conzatti, ai propri eletti in Consiglio: in una nota hanno infatti ribadito ieri «in rappresentanza degli organi competenti dei rispettivi partiti, la volontà di riformare quanto prima la legge sui vitalizi indicando la soglia dei 66 anni per la percezione del vitalizio senza possibilità di anticipo. Il trattamento che spetta agli ex consiglieri dev’essere simile a quello di tutti gli altri lavoratori e, quindi, su base contributiva e senza possibilità di anticipo rispetto all’età pensionabile. Non solo: «Le segreterie di Pd e Upt chiedono con forza e congiuntamente ai propri consiglieri che non si perda ulteriore tempo nella discussione se la legge di riforma dovrà essere in futuro votata a voto segreto o palese e chiedono di mettere da subito in minoranza coloro che tentano di non riformare in modo equo la legge del 2012 - si legge - i consiglieri in carica e gli ex consiglieri, ivi compresi i membri degli esecutivi presente e trascorsi, che non si adegueranno alle direttive dei rispettivi partiti ne risponderanno alle segreterie». Una posizione intransigente, sposata anche da Lorenzo Baratter, capogruppo del Patt terza “gamba” trentina della maggioranza regionale: «A titolo personale sono d’accordo: niente anticipi. Dobbiamo riallinearci alla realtà che vivono tutti i cittadini. Ne parleremo all’interno del gruppo, poi decideremo ufficialmente». Baratter ne approfitta anche per giudicare «ottimo» il lavoro dell’Ufficio di presidenza, così come quello della giunta che aveva fornito le linee d’indirizzo per la definizione del ddl. E da Bolzano, pur senza un pronunciamento formale, anche il capogruppo della Svp Dieter Steger ribadisce che quello dei 66 anni, senza anticipi, era per la Stella alpina uno dei capisaldi della riforma dei vitalizi.
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