Lorandi: "Sicurezza? Basterebbe far vivere la città la sera". D. Pivetti, "L'Adige", 7 luglio 2009 È una piega brutta quella che sta prendendo la società italiana sulla questione sicurezza. E Rovereto non sembra andare controcorrente. Fabiano Lorandi, da marzo segretario del Pd cittadino, principale partito roveretano, attacca frontalmente sia la decisione di armare gli agenti di polizia municipale che l'ipotesi ronde notturne.
Un ragionamento, il suo, che parte però da più lontano, dalla legge da poco divenuta tale che fa della clandestinità un reato. «Una cosa del genere è contraria ai diritti dell'uomo - interviene - tant'è che la legge rischia seriamente di rivelarsi incostituzionale. Chi dice che in questo modo si potranno regolare gli ingressi in Italia tace sulla realtà di tutti quelli che in Italia ci sono già e rischiano di ritrovarsi da un giorno all'altro clandestini: badanti, domestiche, operai edili. Gente che solitamente lavora, lavora tanto e lavora in nero. Gente che andrebbe regolarizzata, anche per questioni economiche. L'Italia ne ha bisogno, prestano la loro opera per la nostra comunità, svolgendo compiti che altri non farebbero». Non è solo una questione di principio, quindi, ma anche duplicemente pratica: oltre al problema dei lavori che gli italiani non sono più disposti a fare c'è la questione del sovraffollamento delle carceri: «Quelle italiane sono già al collasso - dice Lorandi - che senso ha riempirle di gente che in realtà commette il solo reato di essere clandestino». L'attenzione del segretario Pd, poi, si sposta sulla sfera roveretana. «Ha davvero senso - si chiede - in una città come questa parlare di problema sicurezza? E ha senso, di fronte ad una sostanziale assenza di problemi di ordine pubblico, procedere alla militarizzazione del territorio? A Rovereto c'è un clima di diffusa sicurezza. Il controllo delle forze dell'ordine è adeguato. La "rete" sociale che è venuta formandosi attorno alle situazioni di disagio soprattutto grazie al volontariato basta da sola ad evitare il verificarsi di situazioni critiche. Penso a soggetti come Caritas, Forum per la pace, Città Aperta ed altre ancora. La loro attività si tramuta automaticamente in prevenzione. Di fronte a questa realtà è davvero necessario dare la pistola ai vigili urbani? A Rovereto - conclude Lorandi - la vera sicurezza è nel far vivere la città anche nelle ore serali. Farne un luogo di incontro e non di malaffare. Rivitalizzare il centro storico per garantire la convivenza di cittadini vecchi e nuovi. Le ronde approvate dalla legge non sono una risposta, e confido sul fatto che al sindaco Valduga ipotesi di questo tipo proprio non interessino».
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