«Già solo le dichiarazioni degli ex consiglieri che abbiamo letto sono un danno per la politica che vuole recuperare credibilità e autorevolezza. Prima di minacciare ricorso, avrebbero dovuto attendere la legge, sarebbe stato meglio». Bruno Dorigatti, presidente del Consiglio provinciale trentino, risponde così alla volontà di ricorrere alle vie legali annunciata dal nuovo presidente dell'associazione degli ex consiglieri che percepiscono il vitalizio, Franz Pahl. A. Conte, "L'Adige", 6 maggio 2014
Ma Dorigatti è anche sicuro del fatto che le parole dell'ex presidente del Consiglio regionale non fermeranno di un millimetro la norma che sta nascendo nel parlamentino del Trentino Alto Adige. Piuttosto, da parte dell'esponente del Partito democratico arriva l'appello a trovare una sintesi su un testo di legge condiviso, per evitare rallentamenti legati «alla proliferazione delle proposte di disegni di legge». La nuova fase degli ex consiglieri che ricevono il vitalizio e che hanno ottenuto, in gran parte, anticipi considerati da più parti come scandalosi, non piace proprio a Dorigatti. Che dà un altolà netto a chi, come Pahl, annuncia di «voler difendere i diritti acquisiti con ogni mezzo giuridico a nostra disposizione». Per Dorigatti, «la chiusura totale e il linguaggio duro non aiutano nessuno, occorre trovare un minimo di tranquillità, per fare le cose in fretta, e intendo la riforma della legge sui vitalizi». Secondo il presidente del consiglio provinciale, l'azione volta a ridurre le liquidazioni d'oro che sono state assegnate ai beneficiari, attuali e futuri, di vitalizio che hanno accettato una riduzione dello stesso, può andare in porto anche perché c'è una forte richiesta in questo senso dell'opinione pubblica. «Questa riforma ce la chiede la comunità trentina: io credo che si debba fare di tutto per accelerare i tempi» continua Dorigatti. Che ovviamente spera che la nuova legge venga realizzata in maniera da essere blindata. «La nuova norma va fatta con saggezza e con le opportune verifiche per cui la strada scelta sia fattibile».Una riflessione, quella di Dorigatti, che non prelude ad alcun passo indietro o frenata, tanto più che in questa fase occorre anche mostrare agli ex che le loro minacce non fanno paura. «Di fronte alle dichiarazioni di questo tipo non bisogna farsi intimidire o rallentare - spiega Dorigatti - quello che hanno detto gli ex sulla futura legge non ci spaventa». L'esponente del Pd, tra l'altro, è sicuro che, come confermato già da Moltrer, «la proposta avanzata è tale per poter trovare convergenze da tutte le parti del consiglio regionale». Ma ai partiti e ai singoli consiglieri, Dorigatti chiede di evitare di «correre a mostrare che il proprio disegno di legge è migliore degli altri. Così si rischia infatti solo di ritardare le decisioni: serve invece una larga condivisione su un testo». Prima del voto, però, come già aveva chiesto Dello Sbarba, Dorigatti chiede «che questa volta ci siano tutti i dati e le simulazioni sugli effetti della riforma».
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