Vitalizi, accordo tra i capigruppo in consiglio Regionale e l'ufficio di Presidenza

Un taglio delle liquidazioni d'oro di circa la metà per i consiglieri più giovani e meno pesante (il 17% più o meno) per i consiglieri ed ex più anziani. L'addio alla pensione pagata dalla Regione, la restituzione di circa 17 milioni di euro da parte dei 40 consiglieri che, pur avendo maturato i requisiti, non hanno i raggiunto l'età necessaria (qui la giunta propone 66 anni, ma i gruppi non hanno ancora trovato un'intesa).
"L'Adige", 30 aprile 2014


E, ancora l'applicazione di un tasso di sconto molto più alto di quello calcolato in precedenza da Gottfried Tappeiner e la cancellazione del 13,6% di aspettativa di vita in più per i politici che aveva dato luogo alle cifre scandalo restituite a consiglieri ed ex.È la proposta arrivata dall'Ufficio di presidenza della Regione che ieri è stata presentata a tutti i capogruppo di maggioranza e minoranza. «Sulle linee di fondo - spiega il presidente del Consiglio regionale Diego Moltrer del Patt - c'è stata una condivisione complessiva». Sulla possibilità di portare avanti la norma, che dovrebbe essere presentata «al massimo entro i primi di giugno» dice ancora Moltrer «abbiamo verificato con i consulenti che c'è la possibilità di agire in maniera retroattiva». 

«Mi pare di poter dire che c'è un sostanziale via libera sulla interpretazione autentica: occorre precisare tabelle dettagli e quant'altro, ma i principi sono tutto sommato condivisi». Ugo Rossi, ieri presente alla riunione dell'Ufficio di presidenza della Regione con i capogruppo, si dice soddisfatto di quanto è emerso dal confronto. Sui tempi il presidente della Provincia di Trento e della Regione chiarisce che «il 22 maggio sarebbe opportuno che ci fosse un disegno di legge. Noi come giunta invieremo il nostro materiale al Consiglio in modo tale che siano poi loro a discutere di come realizzare il disegno di legge». Ma se non ci sarà la capacità di presentare un articolato da parte della maggioranza, allora «la giunta ha sempre la possibilità di intervenire». 
Restano sul tappeto, però, ancora un paio di questioni. Da un lato, rispetto al modo di trattare i contributi previdenziali di dipendenti e autonomi che entrano in consiglio regionale. «Rispetto a questa questione - afferma ancora Rossi - l'ufficio di presidenza e i consiglieri faranno delle proposte per migliorare il rapporto di trattamento tra dipendenti e autonomi, visto che i primi hanno molto e i secondi molto poco. Ma in ogni caso resta nella riforma il pilastro per cui non ci saranno più pensioni erogate dalla Regione».
Dall'altro il nodo dell'età per ottenere i vitalizi, che balla tra i 60 e i 66 anni.

Dalla maggioranza si fanno sentire le voci di Alessio Manica del Pd e di Gianpiero Passamani dell'Upt. Manica spiega che «la riforma presentata significa la fine della Regione come ente pensionistico e riguarda già i consiglieri di questa consigliatura. Il concetto di base fondamentale è che bisogna garantire che vada avanti la pensione precedente, cioè quella che si sta maturando con la propria attività lavorativa».Manica ritiene che questo non sia «comunque l'aspetto principale che è invece il fatto di poter agire sui vitalizi e sulle anticipazioni d'oro. In questo senso è stato utile l'incontro con Nogler che ha fatto capire in modo trasversale che si può agire sul diritto acquisito all'interno di certi limiti». E, infatti, si riesce «grazie ai diversi tassi di sconto applicati e a una differente aspettativa di vita di agire sulle liquidazioni e sul vitalizio residuo. Il fatto positivo è che tali azioni sono sostenibili giuridicamente e permettono di agire sulle somme passate in maniera significativa».

Per Passamani, poi, «la riunione è andata molto bene, anche se c'è ancora tanto da lavorare, ma la linea è tracciata. La riforma va avanti e bene ed entro l'estate sarà discussa in consiglio regionale». Passamani afferma che si è «verificato il lavoro della presidenza del consiglio regionale e mi pare di poter dire che è stato fatto un ottimo lavoro, supportato dal professor Gallo, che di fatto ha dato pareri molto vicini a quelli di Nogler».Come Upt «c'è massima disponibilità su questa linea tracciata dalla riunione. Mi pare importante anche il fatto che si siano fatte delle proposte per cui non ci sarà una discriminazione tra un lavoratore autonomo e un dipendente. È stata presentata una proposta equa per cui da questa legislatura già ci sarà pari dignità tra manager e dipendenti che entrino in consiglio regionale».

Per l'opposizione Riccardo Dello Sbarba dei Verdi chiarisce come prima «di votare qualsiasi cosa noi vogliamo che ci siano le simulazioni e che i criteri vengano inseriti nella legge di riforma. Non vogliamo e non possiamo leggerle sui giornali tre mesi dopo». Dello Sbarba ritorna poi sulla possibilità di votare in modo palese sul disegno di legge che arriverà in consiglio regionale. «Ne ho parlato con Moltrer e lui si è detto d'accordo con la possibilità di modificare il regolamento interno per passare al voto palese e non segreto sui disegni di legge. Ho chiesto, di conseguenza, di convocare la commissione regolamento per votare la modifica dell'articolo 82, comma 6. Non vogliamo che con la scusa del voto segreto, ci sia chi affossi la riforma». Per Dello Sbarba, poi, «non va bene il taglio che grava di più sui giovani e meno sui più anziani: questi ultimi infatti hanno versato meno contributi rispetto ai primi».