ROVERETO - «Giù le mani da Miorandi il nostro sindaco sarà lui»

Il messaggio, in una sintesi brutale ma efficace, è uno solo: giù le mani dal sindaco Andrea Miorandi o succede un «disastro dal punto di vista politico». Usa un linguaggio più soft ma che non lascia spazio a immaginazione o trattativa Fabiano Lorandi dopo l’annuncio dell’accordo tra Patt e Upt che potrebbe mettere in forse la ricandidatura alle comunali del 2015 di Miorandi.
G. Rudari, "Trentino", 24 aprile 2014


Il segretario del Pd la prende alla larga per difendere la coalizione e i risultati ottenuti, ma è altrettanto risoluto quando, di fronte al pressing degli alleati, “blinda” il sindaco uscente: «Se decide di ricandidarsi, e noi glielo chiederemo, non vedo ragione per non riconfermarlo alla guida della coalizione. Quale motivo ci sarebbe per pensare alle primarie di coalizione? A meno che non si metta in discussione la coalizione di centrosinistra autonomista alla quale siamo fedeli: a questo punto un cambiamento nella seconda città del Trentino porterebbe ad un disastro dal punto di vista politico».
Chiaro no? E che dire del “maldipancia” degli assessori Bertolini e Frisinghelli? E come la mettiamo con le velleità dei partner di maggioranza, Patt e Adc, che si sono alleati non solo per un programma unico per le prossime comunali tanto da arrivare, parole del consigliere provinciale Lorenzo Baratter (Patt), ad una proposta di un proprio candidato sindaco? «Siamo contenti che gli alleati si rafforzino in termini elettorali - spiega Lorandi - ma vorrei ricordare che il 27 ottobre (elezioni provinciali ndr) non è cresciuto solo il Patt, ma soprattutto il Pd arrivato al massimo storico (4.979 voti con il 31,5%) in termini assoluti e percentuali. E questo grazie anche al consenso che gode questa amministrazione a guida Pd».
Avete capito bene, alleati autonomisti? E la vostra «ebbrezza sia di luglio (primarie per le provinciali) e del 27 ottobre può essere giustificata ma credo che debba avere un termine...» E i 3000 voti di differenza tra Pd e Patt non possono non avere il loro peso: «Giuste e legittime le richieste di contare di più all’interno della coalizione ma teniamo conto sia delle proporzioni che del fatto che il sindaco uscente ha lavorato bene. Perché allora cambiare in corsa il cavallo vincente?»

Insomma Lorandi tiene a ribadire che «l’attuale coalizione è il punto di forza che non che non va messa in discussione a partire dalla sua composizione anche se...» Anche se «non si esclude un possibile allargamento della coalizione ai Verdi che sono già parte del centrosinistra provinciale. Ho accolto con attenzione le dichiarazioni di Previdi a fare ragionamenti in vista del 2015. Non dò nulla per scontato, come dico no a qualsiasi condizione, ma i presupposti ci sono».

Se il Pd apre a sinistra, Patt e Adc guardano forse verso il centro e i Civici? «Legittimo che operino un allargamento al centro... ma è altrettanto legittimo che noi gettiamo un occhio a sinistra. Quanto all’Upt, sono contento di Donatella Conzatti (ho ritrovato molte cose affini nella sua mozione) e mi auguro un Upt rafforzato a Rovereto e in termini elettorali». Un Upt cittadino che rischia la spaccatura o quantomeno la migrazione verso altri partiti: chi guarda con interesse al Pd e chi invece ai Civici. E dalle opposizioni arrivano segnali in vista del 2015? «Non temo le opposizioni - replica deciso Lorandi - Non mi sembra che abbiano una rilevanza non solo in termini numeri ma anche per le loro proposte».

Il vero timore del segretario del Pd sono l’astensionismo e la disaffezione dovuti alla questione vitalizi e alle liquidazioni d’oro in Provincia: «Il paradosso è che noi amministriamo bene la cosa pubblica (ad esempio Olivi con il welfare e provvedimenti per l’occupazione) ma poi paghiamo in termini di consensi per la mancata coerenza dei nostri sui vitalizi. Prima delle europee si deve trovare una soluzione a livello politico e legislativo per non accrescere ulteriormente la distanza con i cittadini».