RIVA Stato maggiore altogardesano e trentino del Pd riunito ieri mattina a Riva per l’inaugurazione della nuova sede del circolo rivano (ma anche nagotorbolano e tennese) dei Democratici, nella galleria Piemonte in viale Dante."Trentino", 20 aprile 2014
Troppo contenute le dimensioni del locale, intitolato ai martiri del 28 giugno 1944, per contenere tutti i presenti: solo tra i volti istituzionali, oltre al segretario-assessore Alessio Zanoni, c'erano tra gli altri Alessandro Olivi, Adalberto Mosaner, Alessandro Betta, Luca Civettini, Carlo Michele Remia, Salvador Valandro, Maria Flavia Brunelli e Roberto Pellegrini, tutti in attesa – assieme agli altri convenuti – del neosegretario provinciale Giulia Robol, arrivata con quasi un’ora di ritardo. Puntualissimo invece l’ospite d’onore, Renato Ballardini, cui è stato riservato l’onore di tagliare il nastro. All’interno, su una parete campeggiavano gli articoli dall’1 al 54 della Costituzione e sull’altro lato era ben visibile il gonfalone dell’Anpi. «Venendo da un periodo travagliato – ha detto Zanoni – assieme al nuovo direttivo abbiamo vissuto un primo trimestre positivo. Intitolare una sede ai martiri potrebbe sembrare irriverente, visto ciò che fecero loro e il poco che sta facendo la politica, però testimonia la nostra volontà di ripartire con serietà. Vogliamo lavorare in vista del 2015 per far sì che chi arrivi in Consiglio sia preparato o comunque consapevole del proprio ruolo, perché ora le cose funzionano male: dovremo anche fare un discorso con la coalizione, che non deve essere un cartello elettorale, ma un progetto. Per la prima assemblea chiediamo ancora 15 giorni di pazienza. Dopodiché la volontà è di tenere la sede aperta almeno un’ora alla settimana». «Non sono più tanto giovane - ha spiegato da parte sua l'avvocato-partigiano Ballardini - e mi è capitato di vivere momenti difficili, affrontati con l’ottimismo della volontà, che è indispensabile. Oggi faccio un po’ di fatica a trovarlo: mi pare che la nostra povera Italia sia in preda a una crisi profonda e il fatto che ci siano ancora milioni di italiani disposti a votare Berlusconi e Dell’Utri o Grillo mi fa capire che il problema non è tanto la classe politica, ma sono gli italiani stessi. È su questi che bisogna agire e secondo me l’unica speranza è il Pd. Bisogna però spezzare l’atavico vizio della sinistra di dividersi: per essere tanti bisogna sopportarsi e una sede come questa può essere utile non solo per incontrarsi, ma anche per trovare soluzione ai problemi». In coda, interventi sulla centralità del Pd da parte di Mosaner, Olivi («il lavoro di cucitura e inclusione di Zanoni segna la strada giusta») e Robol.
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Partito Democratico del Trentino