«La crisi iniziata nel 2008 ha ridotto il margine di azione per la politica, bloccando allo stesso tempo il processo di integrazione internazionale e portando l'Unione europea ad arenarsi su parametri economici insostenibili. In questo momento, abbiamo un'occasione storica per invertire il cammino intrapreso e restituire le istituzioni al dialogo democratico e partecipativo tra i popoli». "L'Adige", 19 aprile 2014
Andrea Pradi, candidato del Pd del Trentino e dell'Alto Adige alle prossime elezioni europee, nel collegio del Nordest, non ha dubbi sul programma da intraprendere una volta completato l'avvicendamento tra i parlamentari: sostituire il rigore che ha contraddistinto gli ultimi anni di politica comunitaria con un insieme di riforme incentrate sulla solidarietà. «La gente - spiega Pradi - si è allontanata da un'Unione che, per decisione di un solo Paese, ha perseguito unicamente la strada del rigore economico. Per contrastare i populismi, dobbiamo cambiare modo d'agire, tutelando i diritti di tutti a scapito di quelli di poche persone».
Giurista e attivista di origine bolzanina, ma residente a Trento, Pradi è impegnato da diversi anni nella politica locale, distinguendosi in iniziative volte alla partecipazione della cittadinanza (come nel caso della campagna «Acqua bene comune»). Candidato alle elezioni di maggio - in cui i cittadini dei 28 Stati che compongono l'Unione sono chiamati a nominare i componenti del Parlamento europeo - rappresenterà la regione Trentino Alto Adige per il Pd all'interno dei Socialisti e democratici europei.
«Credo che la nostra regione - ha chiosato in merito Pradi - possa essere presa come un modello di gestione sociale e del territorio. Tra le prime modifiche da intraprendere a livello europeo, a mio avviso, vi è una ristrutturazione profonda del welfare, seguita da una restrizione della spesa pubblica. D'ora in avanti, la politica dovrà tornare a governare le dinamiche sociali».
Altro fronte di intervento sarà il mercato del lavoro, dove Pradi intende investire soprattuto sulle giovani generazioni. «Da anni - ha detto al riguardo - perseguiamo la flessibilità come ricetta per sostenere una crescita che non si vede. Ora dobbiamo tornare sui nostri passi per garantire delle prospettive di stabilità alle persone».
Pradi sosterrà la nomina di Martin Schulz alla carica di presidente della Commissione europea.
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