Il gruppo provinciale PD condanna irruzione manifestanti nell'aula del consiglio provinciale

Il Gruppo del Partito Democratico del Trentino condanna l’iniziativa dei manifestanti che martedì mattina hanno fatto irruzione nell’aula del Consiglio Provinciale. Un atto grave ed inedito che ha suscitato la preoccupazione non solo della comunità trentina, ma anche delle istituzioni nazionali. Un’incursione dagli obiettivi più mediatici che sostanziali, che ha avuto come unico effetto il confuso innalzamento dei toni riguardo alle loro rivendicazioni, e che non ha certo prodotto una più precisa o proficua trattazione delle stesse.
Trento, 13 marzo 2014 

Il gesto commesso è tanto più grave per l’irresponsabile coinvolgimento nell’azione anche di persone che vivono situazioni di difficoltà e che manifestavano la loro indignazione ma che, pensiamo, potessero essere non pienamente consapevoli dei risvolti penali di quanto stavano mettendo in atto. In questo senso ribadiamo l’impegno già espresso a promuovere e sostenere le iniziative volte a introdurre celeri correttivi.

La reazione del presidente Bruno Dorigatti ha stigmatizzato la violazione dell’Istituzione ch’egli ha il compito e il dovere di tutelare. E, ricordando come il Consiglio abbia sempre garantito ascolto e accoglienza alle richieste di interlocuzione, ha ribadito la necessità che le relazioni tra cittadini (singoli ed organizzati) e istituzioni avvengano nel rispetto delle regole e delle Istituzioni. Fuori da questa cornice non è possibile stabilire relazioni corrette e rispettose.

Per questo motivo, pur comprendendo che situazioni difficili e gravi come quella di martedì mattina lasciano spazio a comportamenti istintivi e certamente motivati dalla buona volontà, non possiamo condividere l’intervento messo in campo dal presidente della Giunta in quei frangenti e nemmeno il fatto di aver dato ascolto il giorno successivo ai protagonisti dei riprovevoli atti, presso gli uffici della presidenza della Giunta.

Il Consiglio provinciale è il luogo dove le voci si affrontano e si confrontano, dove le opposizioni incalzano le maggioranze, dove si indirizza l’azione della Giunta e dove i singoli consiglieri, rappresentanti della comunità, danno voce alle istanze della popolazione. Non serve (e non è accettabile) accedervi con violenza, denigrando o brandendo striscioni. Più volte, anche nella scorsa legislatura, abbiamo accolto le richieste di interlocuzione, anche durante i nostri lavori. Non c’è dunque nessun bisogno di mettere in atto azioni illegali per estorcere il dialogo. E dovrebbe essere chiaro a tutti che agendo.